“Sono stato presidente del Consiglio e quindi rispetto le istituzioni e per questo sono intervenuto all’udienza. Per anni saremo qua in questo processo su cui già la Corte di Cassazione ha detto tutto quello che andava detto. Con molta tranquillità andiamo avanti, con il sorriso. Vogliamo giustizia e la otterremo, come abbiamo fatto chiedendo di aprire un procedimento contro i pm di Firenze alla Procura di Genova. Dunque a testa alta e massima tranquillità e soprattutto la richiesta che i magistrati di Firenze siano processati per aver violato le leggi “.
Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi parlando con i giornalisti a Firenze questa mattina al termine della prima udienza preliminare davanti al giudice del Tribunale dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura del capoluogo toscano nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open, che dal 2012 al 2018 ha finanziato le attività politiche dell’ex premier.
“Noi chiediamo che i magistrati di Firenze siano processati – ha spiegato Renzi – non per le molestie sessuali del procuratore capo Giuseppe Creazzo, quello è un problema che riguarda loro e il Csm; non per quello che ha fatto il dottor Antonino Nastasi a Siena, che è uno scandalo assoluto ma che non riguarda questo processo; noi chiediamo che siano processati per aver violato la Costituzione e le leggi. Noi chiediamo giustizia“.
Tra gli undici imputati compare Renzi, che appena ricevuta la notifica della richiesta di rinvio a giudizio aveva firmato una denuncia, sulla quale è stata già formulata richiesta di archiviazione alla velocità della luce, nei confronti dei pm per presunta violazione delle prerogative dei parlamentari e abuso d’ufficio. Imputati tra gli altri anche i parlamentari Maria Elena Boschi e Luca Lotti, l’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione Open, e l’imprenditore Marco Carrai che è uno dei personaggi “chiave” del processo, nel senso che la Suprema Corte, per tre volte, ha infatti annullato in via definitiva i sequestri disposti nei confronti dell’imprenditore disposti dai pm fiorentini, e le decisioni della Cassazione assunte nei suoi confronti, potrebbero essere decisive sia per gli eventuali rinvii a giudizio che per il dibattimento.
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche gli imprenditori Alfonso Toto, Riccardo Maestrelli, Piero Di Lorenzo e Patrizio Donnini, oltre a Giovanni Carucci e Carmine Gianluca Ansalone entrambi dirigenti della multinazionale British American Tobacco, . L’indagine ruota proprio attorno alla natura di articolazione di partito di Open, sempre contestata dalla difese. Ipotizzati anche alcuni episodi di corruzione a carico tra gli altri di Lotti e Bianchi.