Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi è a Taranto insieme al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio ed al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti per inaugurare il MarTa, il Museo archeologico nazionale, ma l’occasione è anche quella per fare il punto della situazione sull’Ilva ed il porto come ha annunciato il premier. Previsto un incontro in Prefettura con il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno ed il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano convocato ieri “last minute” dal sottosegretario De Vincenti.
Matteo Renzi è a Taranto per la seconda volta da quando è premier, e la sua presenza è voluta principalmente per due motivazioni. L’inaugurazione del secondo piano del Museo archeologico MarTa, che è sicuramente un passo importante per lo sviluppo del turismo culturale per la città di Taranto, grazie anche all’ attivismo ed operatività manageriale della nuova direttrice del museo, Eva Degl’innocenti che sta interpretando le linee guide tracciate dal ministro dei Beni culturali Franceschini. La seconda motivazione della presenza di Matteo Renzi nel capoluogo jonico è l’incontro in Prefettura per la firma del Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto, un dossier da 850 milioni di euro per tutti gli impegni assunti dal suo Governo.
“Il Governo – ha dichiarato il premier Renzi – ha assunto dei precisi impegni, non parole al vento, per il Sud ed oggi a Taranto viene per mantenerli. Il Contratto di sviluppo che firmiamo con la città vale 850 milioni di euro: impegni puntuali, verificabili, tracciabili, tempi certi, gestiti con la massima trasparenza“.
“Investimenti non solo Taranto, ma in tutto il Sud” – aggiunge Renzi – “è la prima sfida politica, sociale e culturale per il nostro Paese. È finita la stagione dei soldi a pioggia che non creano sviluppo: abbiamo accelerato sui Fondi europei e nel 2015 il Mezzogiorno, come ci dice lo Svimez, ha superato il Centronord nel Pil; ora andiamo avanti, al Mezzogiorno servono più investimenti e una politica che faccia bene il suo lavoro”.
Renzi ha visitato il secondo piano del museo MarTa che annovera fra i suoi “tesori” la Tomba dell’Atleta, un sarcofago che contiene i resti di un atleta che partecipò alle Olimpiadi dell’Antica Grecia e diversi reperti dell’era ellenica e pre-ellenica. “L’intervento sulla cultura – ha detto il Presidente del Consiglio – è un momento chiave per il futuro del nostro Paese ed anche per questa città. Taranto parte da qui, riparte da qui. I 57.000 visitatori in più dal 2015 per il Marta è un ottimo risultato, ma non bastano. Questo Museo ha diritto ad essere visitato da tutti, e diventare patrimonio della cultura mondiale“
Il premier nel suo intervento all’inaugurazione del MarTa ha detto che “investire in cultura non è uno sfizio, è l’elemento chiave di svolta del nostro Paese in un momento storico in cui si uccidono i sacerdoti. Troppo spesso la politica a Taranto ha pagato con assegni a vuoto, noi siamo qui per dire che è finita la stagione degli assegni a vuoto. La mia è tutt’altro che una passerella, noi siamo qui per verificare i risultati concreti e cosa manca“, ed aggiunto ” Oggi è un passo avanti. Il prossimo saranno più risorse perché questo museo possa avere vita forte, presenza reale. Consideriamo il MarTa l’occasione per provare a dare alla città non solo la bellezza della propria propria storia, ma anche la bellezza del proprio futuro“.
Sulla contestazione ricevuta da uno sparuto gruppo che lo aspettava fuori al MarTa, Renzi ha detto “L’attenzione su Ilva deve esser molto chiara – ha detto il premier nel suo discorso al MarTa – noi abbiamo a cuore la salute dei cittadini, la politica per anni non ha fatto il suo lavoro e noi stiamo facendo gli straordinari per recuperare, ma ci vuole uno sforzo collettivo. Io mi prendo gli insulti, non ho paura, ma mi sta a cuore che Taranto tenga insieme il sacrosanto diritto alla salute con il sacrosanto diritto al lavoro” aggiungendo “la mia è tutt’altro che una passerella, noi siamo qui per verificare i risultati concreti e cosa manca“. Il premier Renzi ha assicurato una prossima sua visita a Taranto “da qui a 12 mesi, prima dell’estate prossima, direi a giugno del 2017 per verificare lo stato della situazione. Ai cittadini assicuro che andremo avanti con determinazione, lo dobbiamo anche alle famiglie di chi oggi non c’è più e che oggi contestano“
Tensione davanti alla Prefettura anche all’arrivo dell’on. Michele Pelillo (PD) dove è dovuto intervenire il reparto mobile della Polizia che presidiava il Palazzo di Governo, per tutelare il deputato e salvarlo da una folla di scalmanati. Incredibile come a Taranto accadano ancora queste cose, senza alcuna prevenzione e tutela per i parlamentari da parte della Digos. E non è la prima volta….
La presenza di Renzi nel capoluogo jonico è stata infatti l’occasione per la solita inutile strumentale contestazione da parte di un gruppo di circa duecento manifestanti radunatisi in piazza Garibaldi che hanno cercato vanamente di forzare il posto di blocco delle forze dell’ordine, aizzati da persone ben note per i loro precedenti, e che quindi non costituiscono alcuna novità o sorpresa degna di informazione. Si tratta di movimenti con ambizioni elettorali in vista delle prossime elezioni amministrative del 2017 a Taranto, quando si voterà per il rinnovo del consiglio comunale.