Emiliano ha cercato a sua volta di gettare acqua sul fuoco: “Renzi? Ha ragione. Se mai si fosse verificata in Italia una cosa del genere avrebbe ragione”. E aggiunge. “Escludo che si riferisca a Bisceglie – dice il Governatore e segretario regionale del Pd – perché tutti i dati sono stati controllati uno ad uno dalla Commissione per il tesseramento e consegnati a Lorenzo Guerini che sa bene che non si è verificata alcuna irregolarità. Renzi ha fatto un esempio teorico non concreto”.
Ma il riferimento alla vicenda di Bisceglie sembra ormai scontato anche perché la regìa di questa bordata romana sembra essere partita proprio dal deputato pugliese Francesco Boccia (che è stato assessore all’Economia al Comune di Bari 2004-2009 nella prima giunta di Emiliano ) che in questi giorni ha sparato alzo zero sul caso Spina. Sgombrato ogni dubbio che Renzi si riferisse a Bisceglie (il numero 400 è inequivocabile anche perché sembrerebbe che sia l’unico dato del genere in Italia, il Pd regionale si affanna a difendere il Governatore evidenziando anche come siano state validate soltanto 200 tessere.
I componenti del comitato per il tesseramento del Pd Puglia, Domenico De Santis, Ruggiero Mennea e Ernesto Abaterusso, a loro volta “escludono” che il segretario nazionale del Pd, il premier Matteo Renzi, “si riferisse al circolo Pd di Bisceglie” quando oggi, dall’assemblea nazionale del Partito a Roma, ha detto che “non è possibile si iscrivano in blocco al Pd 400 persone con una carta di credito: non è giusto, non è lecito, non è legittimo“. Il circolo Pd di Bisceglie è da molti giorni al centro delle polemiche per la richiesta di tesseramento online di circa 400 persone tra cui il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, e tutta la sua maggioranza di centrodestra per un totale di 22 aspiranti democratici.
Delle circa 400 richieste ne sono state accolte 200, mentre sull’ingresso di Spina e della sua amministrazione comunale, è stato raggiunto un accordo politico tra il primo cittadino e il segretario uscente del Pd e presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ora dovrà essere ratificato dalla direzione del Pd pugliese. Quanto alle affermazioni di Renzi, gli esponenti del comitato per il tesseramento pugliese spiegano che “se mai si fosse verificata in Italia una cosa del genere” il segretario “avrebbe ragione“, ma “escludiamo” si riferisse “a Bisceglie perchè tutti i dati sul tesseramento di Bisceglie sono stati controllati uno ad uno dalla commissione per il tesseramento della quale facciamo parte, e dalla commissione di garanzia provinciale. Subito dopo i relativi verbali sono stati consegnati a Lorenzo Guerini, che sa bene che non si è verificata alcuna irregolarità“. “Renzi – ribadiscono De Santis, Mennea e Abaterusso – ha fatto un esempio teorico, non concreto. I dirigenti e i rappresentanti istituzionali del partito regionale pugliese ad ogni livello, evitino di diffondere dati e notizie in modo generico e temerario, che procurano solo danni all’immagine del partito e soprattutto a chi le diffonde incautamente“. “Esistono gli organi preposti per questo e delle regole scritte – concludono – a nessuno è consentito di sostituirsi ad essi“
Agostino Cafagna segretario provinciale del Pd di Barletta-Andria-Trani,in una nota ha affermato che”Il sindaco di Bisceglie, gli assessori ed i consiglieri comunali della maggioranza politica formatasi in contrapposizione al centrosinistra non sono iscritti al Pd. Ho contattato personalmente il vice segretario del Partito Democratico nazionale, Lorenzo Guerini, che ha ribadito il valore di quanto sancito la commissione provinciale di garanzia che, recependo il verbale del commissario per il tesseramento di Bisceglie ha rinviato ad un apposito organo politico la discussione sulla richiesta del gruppo politico della maggioranza che amministra la città di Bisceglie“.
“Nessun organismo di partito – aggiunge – ci risulta essersi riunito e nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta. Le dichiarazioni personali del sindaco di Bisceglie, che attribuiscano al segretario regionale atti che non hanno alcun valore né giuridico né politico sono l’ennesimo sfregio alla comunità politica del Partito Democratico e al rispetto delle sue regole democratiche“. “Ribadisco – conclude Cafagna – che le citate richieste di tesseramento sono state stralciate in quanto palesemente in contrasto con le norme dello statuto del Partito Democratico. Ho chiarito e condiviso con il vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, che l’elemento imprescindibile per avviare qualsiasi percorso di avvicinamento al Partito Democratico del suddetto gruppo politico passa dalle dimissioni di Spina da presidente della Provincia dove è stato eletto in rappresentanza del centrodestra”
Ma le polemiche interne non si sono arrestate. “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ormai siamo alle comiche, le reazioni di Emiliano e Spina alle parole del segretario Renzi sul tesseramento online testimoniano che sono su un’altra lunghezza d’onda rispetto al PD. Devono cambiare frequenza“. Così in una nota Angelantonio Angarano, capogruppo Pd al consiglio comunale di Bisceglie, in risposta a Michele Emiliano e Francesco Spina sul tesseramento di Bisceglie, richiamato dal segretario PD, Matteo Renzi, ieri all’assemblea nazionale del Partito Democratico. “Tutti coloro che hanno seguito la relazione del segretario – sottolinea – hanno colto il chiaro riferimento del premier al caso di Bisceglie, solo loro due continuano a parlare di questa vicenda negando, in maniera quasi sfrontata, l’evidenza. È un atteggiamento che fa male all’intera idea di rinnovamento che il Partito democratico rivendica con forza. Sulle operazioni di tesseramento online serve rigore da parte di tutti. Non abbiamo nessuna intenzione di avallare operazioni di trasformismo o riciclaggio di gruppi dirigenti del centrodestra. Il partito democratico ha delle regole che vanno rispettate, lo dobbiamo soprattutto alla comunità democratica“.