Il confronto in serata sulle primarie Pd trasmesso su SkyTg24 con una presentazione dei tre politici ospiti, è stata condotto dal giornalista Fabio Vitale. La trasmissione si è svolta utilizzando lo stesso “format” utilizzato nei precedenti appuntamenti ospitati dall’emittente: risposte scandite da un countdown da 1 minuto e 30 secondi al massimo, tre possibilità di replica da 30 secondi ciascuna, domande incrociate tra i candidati e dai supporter degli avversari, appello finale. Nel corso della serata sono stati affrontati tutti i principali temi al centro dell’attuale dibattito politico italiano e i dossier economici aperti, e Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, i tre pretendenti alla segreteria del Partito Democratico hanno risposto su domande su alleanze, temi etici, Alitalia.
Emiliano ha attaccato Renzi, “testardissimo nell’insistere sugli errori“, il quale invece si è concentrato su Orlando e coinvolgendolo nelle responsabilità sulle decisioni adottate del suo governo “C’eri anche tu in consiglio dei ministri, hai votato tutto, tutto“. In un’ora e venti di botta e risposta così serrati da risultare ansiogeni, nell’unico confronto tv previsto tra candidati alle primarie del Pd di domenica per la carica di segretario,
Legge elettorale ed alleanze. Matteo Renzi ha detto: ” Volevo un sistema molto più semplice di quello che abbiamo.Vorrei una legge con il maggioritario – ha aggiunto l’ex premier – non il proporzionale. Parlare di legge elettorale e riforma costituzionale con me è evocare una ferita: ho perso il mio incarico perché volevo un sistema molto più semplice dell’attuale, con il ballottaggio, con meno politici e poltrone. Abbiamo perduto ma avevamo detto che ci sarebbe stato la palude. Il governo con Berlusconi? Lo hanno già fatto, comunque deciderà il Parlamento”, ha concluso Renzi senza chiudere definitivamente a questo scenari.
Per il ministro della Giustizia Andrea Orlando. “Si può andare al voto un minuto dopo la legge elettorale ma non si può rimandare il paese a votare con questa legge, senza far scegliere quale governo vogliono, quali parlamentari vogliono, con due scenari: l’ingovernabilità o le larghe intese che non so tra chi sarebbero. Secondo me farebbero entrambe malissimo al paese e al Pd. La legge elettorale è priorità assoluta“.
Secondo Michele Emiliano “bisogna fare una nuova legge elettorale, se non ci si esce va fatto un governo di solidarietà nazionale, di emergenza. Certo eviterei con assoluta sicurezza le larghe intese, hanno fatto male alla destra e a noi, bisognerebbe fare un governo di programma. Governo con Berlusconi? no“.
Alitalia e crisi occupazionale. “Dagli e dagli a disintermediare poi è difficile gestire questo passaggio. Non bisogna lasciare soli i lavoratori, no alla liquidazione. La politica faccia tutto il possibile, dietro ogni posto di lavoro c’è una famiglia e la dignità” mentre Michele Emiliano ha parlato della crisi Alitalia “Nessuno nei governi di recente in carica ha osservato quello che accadeva in Alitalia, sono stati presi in contropiede su questo ennesimo disastro. Adesso qualcuno pretenderebbe di far fallire la compagnia, bisogna evitarlo a ogni costo. Si sono trovati i soldi per non far fallire le banche, si troverà anche il modo di salvare Alitalia“.
Invece per Renzi “Alitalia è stata una saga, un festival degli errori. E’ assurdo che un paese come il nostro butti via questa occasione“, quindi “non più soldi pubblici ma una proposta del Pd al Governo entro 15 giorni dall’elezione della segreteria, quindi entro il 15 maggio“.
Orlando ha evidenziato che “dagli e dagli a disintermediare poi è difficile gestire questo passaggio. Non bisogna lasciare soli i lavoratori, no alla liquidazione. La politica faccia tutto il possibile, dietro ogni posto di lavoro c’è una famiglia e la dignità”.
Scenari futuri. E’ possibile un governo con Berlusconi dopo le prossime elezioni? “Il governo con Berlusconi l’hanno già fatto. Il Parlamento lo deciderà. Credo non si possa escludere se c’è il proporzionale” dice Matteo Renzi ma giura che “farò di tutto perché non ci sia il proporzionale” nel confronto su Sky Tg24 in vista delle primarie Pd, mentre Emiliano, il preannunciato scontato “perdente” delle primarie ha detto “Io sono contrario alle larghe intese e ad un governo con il Cavaliere” dimenticando che Silvio Berlusconi non è più Cavaliere….
Aspettative sul voto delle primarie. “Mi aspetto e spero nel 50 per cento più uno, perchè questo vuol dire vincere al primo turno. Quanto all’affluenza è una grande incognita, siamo gli unici a farle e tutto ciò che ha davanti un milione va bene“. mentre Andrea Orlando ha dichiarato “Avrei voluto un altro congresso, preceduto da una discussione sul merito che rispondesse alle domande poste dal referendum. Non è stato possibile. Ora seguiamo le regole: più gente verrà e più sarà forte il Pd. Sull’affluenza sto all’asticella che fissò Renzi alle ultime primarie, due milioni di persone. Per me voglio il 50%“
Un no e due sì. Si conclude con una vittoria di misura la possibilità di introdurre una tassa patrimoniale nel futuro nella sfida tra i tre candidati alle primarie Pd. Solo Matteo Renzi ha decisamente bocciato l’idea: “una patrimoniale in questo momento non è una soluzione“. “Favorevole“, invece, Michele Emiliano spiegando che bisognerebbe metterci mano “se non riusciamo a fare scendere la spesa pubblica. Se riusciamo a selezionare i tagli, non in modo lineare, e decidere cosa tagliare, bene. Sennò bisogna chiedere a chi ha di più“. Dello stesso avviso Andrea Orlando che vede il bacino in cui ‘pescare’ tra quell’1% di popolazione che detiene il 25% della ricchezza del Paese.
Uscire dall’Euro? Non esiste uscire dall’Euro non è un’opzione per i candidati alla segreteria Pd. Per Matteo Renzi: “E’ una follia parlare dell’Italia fuori dall’Euro“. “Sarebbe una follia e un tabù contemporaneamente perché l’Italia fuori dall’Euro è niente: la nostra prospettiva è l’Europa“, concorda Andrea Orlando. “Sono assolutamente contrario“, dice Michele Emiliano nel confronto su Sky. “Vorrei che l’Ue fosse il cuore dell’uguaglianza e della sicurezza garantita da sistemi informativi e non solo da chiacchiere demagogiche alimentate da chi vuole la paura“.
Sul tema Europa vi è stato però anche un duro scontro tra Orlando e Renzi. Il primo ha affermato che “se diventerò segretario non darò la colpa di tutto alla burocrazia europea perchè altrimenti le mie parole sarebbero come quelle dei populisti“, l’attuale segretario uscente del Pd gli ha replicato: “Andrea, a volte ho la sensazione che tu sia stato su Marte: sei in Parlamento dal 2006, sei stato l’unico tra di noi a votare il fiscal compact, hai fatto parte di certe esperienze politiche, perché fai finta di non esserci stato? Siamo seri, tu c’eri a votare quelle cose, io no“, ha detto l’ex premier.
Sul tema dell’aborto e dell’obiezione di coscienza rispondendo a una domanda nel confronto su Sky Andrea Orlando ha detto: “Bene ha fatto Zingaretti“ a garantire l’aborto negli ospedali del Lazio: “chi fa quel lavoro deve garantire un servizio pubblico, frutto di battaglie del passato, per porre fine all’aborto clandestino“. Matteo Renzi ha replicato “Il diritto all’obiezione di coscienza va garantito e allo stesso tempo l’aborto previsto da una legge dello Stato. In più serve educazione sessuale nelle scuole e un investimento nella cultura e nella consapevolezza delle nuove generazioni. L’aborto, secondo la legge, deve essere evitato il più possibile“, ribatte Michele Emiliano. “E’ un dramma soprattutto per le donne e si fa fatica a comprendere questo tema soprattutto nelle aule parlamentari: si discute spesso di queste questioni solo per marketing politico e soffro moltissimo quando non si riesce a garantire una scelta drammatica“.
Testamento biologico. Piena concordia invece tra i tre candidati alla segreteria del Pd quando è stato affrontata la questione del biotestamento. “Sono cattolico e quando entro in chiesa mi tolgo il cappello – ha detto Renzi – non la testa, faccio politica da laico. Penso che in questa legislatura si sia fatto un passo avanti su diritti. Sulla legge sul testamento biologico va bene quel che ha scelto il parlamento“. Michele Emiliano e Andrea Orlando auspicano di “poter disporre da lucido su che cosa fare della propria vita” . “Il Papa – racconta Orlando nel confronto su Sky – mi ha chiamato e mi ha chiesto di occuparmi dei detenuti, mi ha commosso“.
Immigrazione. Sulla problematica dei migranti, altra questione di ricorrente dibattito e scontro politico, Emiliano ha affermato: “Interi settori economici resistono grazie ai migranti. Non possono arrivare tutti insieme e in quelle condizioni, serve un meccanismo legale che ci permetta di verificare se si tratta di persone pericolose. In questi anni abbiamo avuto un sistema che ha creato distorsioni e spreco di denaro pubblico“. Secondo Orlando invece “la gestione dei flussi va fatta con un limite all’accoglienza, che è quella della capacità di inclusione. Dobbiamo fare in modo che chi arriva si possa inserire. Dopo di che dobbiamo rivendicare di più il fatto che l’Italia in questi anni ha salvato migliaia di vite umane. Se fossi il vicepresidente della Camera (il riferimento è rivolto a Di Maio, ndr) che ha strumentalizzato vicende che riguardano alcune Ong per dire che tutte le Ong sono coinvolte nel malaffare, mi vergognerei“.
Renzi ha sottolineato che “il problema nostro sono gli scafisti, non le Ong. Ma qualcosa ancora non funziona. Il ministro Minniti sta lavorando ma è l’Europa che non va bene, che deve cambiare linea in Africa“. “La cosa allucinante – aggiunge – è che non possiamo continuare a dare ai paesi che costruiscono muri , i soldi per continuare a costruire muri, sono necessarie regole sicure e inclusione partendo dai valori della Costituzione“.
Legittima difesa: Renzi, fare di più. Orlando, limitare armi . Botta e risposta tra Andrea Orlando e Matteo Renzi sulla legittima difesa, nel corso del confronto su Sky. “Si può discutere se la legge attuale funzioni o meno, la stragrande maggioranza dei casi sulla legittima difesa ha condotto all’archiviazione o all’assoluzione, forse andrebbe letta meglio la legge”, afferma il ministro della Giustizia. E l’ex premier ribatte: “Sulla legittima difesa dobbiamo fare di più. Spiace dirlo ma è così, punto. La parola sicurezza è di sinistra. Un primo passo è stato fatto ma fare di più non è cedere a una cultura securitaria bensì rispondere a un’esigenza dei cittadini. Va fatta una legge molto più seria di adesso“. Ribatte Orlando: “I Paesi dove ci sono più armi in giro non sono più sicuri, come dimostrano gli Stati Uniti. Un conto è consentire la difesa, un conto lanciare un messaggio sbagliato che il cittadino possa difendersi da solo. Vanno tolte le armi, non date in più agli altri“