Il decreto “Salva-Ilva”, primo atto del 2014 del Governo Renzi, è stato convertito, ed ora è legge: l ‘Assemblea della Camera dei Deputati dopo circa due mesi di lavori parlamentari, ha definitivamente approvato la conversione del decreto legge che era stato varato dal Consigli dei Ministri proprio alla vigilia dello scorso Natale .
La nuova legge persegue l’intento di consentire la convivenza fra una produzione altamente inquinante come l’acciaio, con il benessere ambientale e la tutela della salute necessari per la città di Taranto ed i suoi cittadini. Il presidente del consiglio Matteo Renzi, via Twitter ha manifestato la sua speranza ed un forte ottimismo commentando: “Alla Camera è stato approvato definitivamente il decreto legge su Taranto (e sull’ Ilva). Un progetto serio che riguarda tutta la città, non soltanto il polo siderurgico. Risaniamo e rilanciamo l’Ilva perché è una realtà strategica per il Paese”
“Ma lo facciamo – ha aggiunto il Presidente del Consiglio – mettendo al centro la tutela dell’ambiente, ci sono i fondi per le bonifiche e le risorse per il porto e per il museo. Ci siamo assunti la responsabilità e l’impegno a rimediare gli errori fatti in quella città, che merita tutta l’attenzione dello Stato. Perciò, questo resta per me uno degli atti più emozionanti, pensando ai lavoratori, alle famiglie, ai bambini di questa città bella e disperata. Riparte la speranza: questa è #lavoltabuona anche per Taranto“
Secondo il ministro dello sviluppo Federica Guidi la conversione radica le premesse per una necessaria rinascita del gruppo siderurgico attualmente commissariato. Il ministro dell’Ambiente Gian Luigi Galletti ha assicurato anche egli via tweet proprio su questo punto che l’impegno del Governo “non si ferma accelerare su piano risanamento e bonifiche urbane”. Il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova,, ha ricordato che “Non a caso il decreto approvato oggi alla Camera immagina un rilancio del sito produttivo di Taranto legandolo, così come previsto dall’Europa, all’applicazione delle nuove tecnologie. E dunque – prosegue Bellanova – l’impiego di consistenti risorse finanziarie rivenienti dallo sblocco dei Fondi Fintecna e da una disponibilità di linee di credito ordinarie finalizzate al rilancio del sito che, giova ricordarlo, è la più grande acciaieria d’Europa“.
“Il decreto Ilva-Taranto risponde ad una serie di problematiche urgenti, di natura ambientale, industriale, sociale, sanitaria ed economica. Accogliamo questo provvedimento con ragionevole fiducia“. E’ quanto ha dichiarato il deputato tarantino del Pd Michele Pelillo, vice presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, sulla conversione in legge del decreto Ilva. “Il presidente Renzi e il suo governo accettano fino in fondo la sfida, ci mettono la faccia, per vincere la scommessa che, se vinta, può diventare una conquista emblematica: porre in equilibrio il diritto al lavoro e il diritto alla salute nella fabbrica più grande d’Italia, che è anche il centro siderurgico più grande d’Europa“.
In meno di tre anni – aggiunge Pelillo – la questione ILVA “è approdata per la settima volta in Parlamento: un percorso legislativo la cui lunghezza e difficoltà sono in parte giustificate dalla complessità della vicenda, della quale il governo e il Parlamento si sono fatti carico” Il nostro obiettivo – ha concluso l’ On. Pelillo – è riconciliare la produzione con l’ambiente e la salute, i lavoratori con i cittadini“.
Netta contrapposizione ad uno schieramento trasversale della politica, con il Movimento Cinque Stelle che in aula duranti i lavori parlamentari ha esposto cartelli e votato no insieme a Lega e Sel, cha hanno sostenuto che il decreto in realtà sia stato scritto per le banche. Immancabili le critiche dei soliti “ambientalisti” a gettone, per i quali non va bene mai niente, e che il Corriere del Giorno non cita per non amplificare la loro brama di visibilità. Anche perchè si tratta di commenti di incompetenti e “professorini” di liceali.
Nel frattempo è in fase di conversione il decreto 3/2015 che predispone lo schema per la creazione della “Newco” (nuova società , n.d.r.) che dovrà risanare e rilanciare il gruppo. Ecco di seguito, in sintesi le principali nuove misure previste per Legge:
L’AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA – La legge Marzano viene estesa all’ ILVA, consentendo il passaggio all’amministrazione straordinaria. In pratica si tratta di una specie di fallimento controllato, con alcune deroghe che tutelano le piccole e medie imprese dell’indotto e dell’autotrasporto che hanno effettuato prestazioni per risanamento ambientale, sicurezza, salute.
VENDITA O AFFITTO A PREZZO DI MERCATO – I commissari potranno vendere o affittare gli impianti (ad importi chiaramente non inferiori a quelli di mercato). L’individuazione dell’affittuario o dell’acquirente avverrà a «trattativa privata». Con l’offerta deve essere presentato un piano industriale e finanziario.
IL «SALVACONDOTTO» DELLO STATO PER I COMMISSARI – Diverse forme di “salvacondotto” sono state previste nei confronti dei commissari e loro delegati per l’adempimento di atti previsti dalla Salva-Ilva.
IL PIANO AMBIENTALE – Per portare a compimento il Piano Ambientale previsto dal Dpcm 14 marzo 2014, si accelerano le procedure burocratiche e si ribadisce il timing delle esecuzioni (l’80% delle prescrizioni vanno ultimate per il 31 luglio 2015, l’intero Piano entro il 4 agosto 2016). Sono stanziati 10 milioni per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi nel comune di Statte. La Regione Puglia può finanziare interventi per 5 milioni per la cura e la prevenzione dei tumori pediatrici nella provincia di Taranto.
SOSTEGNO PMI E AUTOSTRASPORTO – Alle Pmi locali, a partire da quelle dell’indotto e dell’autotrasporto Ilva, viene riservato un importo massimo di 35 milioni del Fondo di Garanzia per le Pmi. Sospese fino al 20 dicembre 2015 le cartelle esattoriali. Sospese le rate dei mutui per gli anni 2015-2017.
IL TESORETTO DEI RIVA TORNA IN ITALIA – Viene facilitato il trasferimento in Italia delle somme sequestrate ai Riva (1,2 miliardi) tenute in conti Ubs in Svizzera. Le somme verranno convertite in obbligazioni emesse dall’amministrazione straordinaria e destinate alla realizzazione dell’Aia.
FINANZIAMENTI DA CASSA DEPOSITI E PRESTITI – I commissari potranno «contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 400 milioni di euro» con la garanzia dello Stato: presupposto indispensabile per un finanziamento da parte di Cassa Depositi Prestiti.
156 MILIONI DA FINTECNA – I commissari sono autorizzati a chiudere il contenzioso Ilva-Fintecna su eventuali risarcimenti per danni ambientali antecedenti alla privatizzazione dell’Ilva (16 marzo 1995): Fintecna trasferirà così all’amministrazione straordinaria 156 milioni.
LE BONIFICHE DI TARANTO Sarà istituitoa Palazzo Chigi un Tavolo per l’area di Taranto e verrà costituito un Contratto istituzionale di Sviluppo (Cis), che deve contenere il programma per bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto e il Piano di interventi per il comune.
IL PIANO PER TARANTO Il Comune di Taranto predispone un piano per la riqualificazione, recupero, e valorizzazione della città vecchia. Le somme necessarie alla realizzazione per gli interventi provengono dai fondi europei.