Il parroco della chiesa Sacro Cuore di Taranto, don Luigi Larizza, aveva programmato una messa lunedì 18 aprile alle 18 per Benito Mussolini e Giovanni Gentile iniziativa che è stata bloccata per il momento, dal vescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro e quindi “rinviata a data da destinarsi” come ha reso noto la Diocesi. La messa da celebrare era stata contestata in una nota dalla sede tarantina dell’ Anpi, l’associazione che ha protestato. “Apprendiamo con incredulità e sgomento che il 18 aprile nella chiesa del Sacro Cuore di Taranto si terrà una messa in suffragio di Benito Mussolini e Giovanni Gentile, promossa dai ‘missini di terra jonica‘”.
Per l’ Anpi si tratta di “un fatto gravissimo che lede la sensibilità democratica della nostra comunità e infanga la memoria dei tanti cattolici, fra cui diversi sacerdoti, che parteciparono alla lotta di liberazione dall’occupante nazifascista, pagando un pesante tributo di sangue. L’ Anpi di Taranto fa appello alla coscienza democratica delle autorità civili e religiose locali e vigilerà affinché fermino questa improvvida iniziativa”. Appello a cui hanno aderito la Cgil Taranto, Sel, Rifondazione Comunista, i Verdi, il movimento degli studenti di Azione Cattolica, l’Arci Taranto ed altri movimenti.
Don Luigi Larizza si era reso protagonista nei mesi scorsi lo stesso di uno scontro verbale col sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, al quale dinnanzi ad una delle solite telecamerine al seguito, aveva contestato che il Comune di Taranto non facesse nulla per aiutare le famiglie della città in stato di bisogno, mentre prestava aiuto e soccorso ai migranti che tratti in salvo nelle acque del canale di Sicilia dalle navi della Marina Militare, sbarcavano in città.
Don Larizza si riferiva in quell’occasione alla condizione di una serie di famiglie costrette a vivere nell’androne di uno stabile dove avevano occupato delle case vuote che erano stati ritenute inagibili, e che quindi dovevano sgomberare. Sulla vicenda l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro intervenne in favore del sindaco Stefàno, criticando velatamente le parole eccessive pronunciate dal sacerdote verso il primo cittadino del capoluogo jonico specificando che in ogni caso la solidarietà non deve avere confini e che quindi va manifestata nei confronti dei migranti così come verso gli altri soggetti deboli. L’appello-contestazione dell’Anpi è quindi stato ascoltato ed al momento la messa per Mussolini è solo “rinviata a data da destinarsi“.
Per dovere di cronaca, ma sopratutto per dovere di informazione nei confronti dei nostri lettori, è bene sapere che la nostra Direzione a seguito di alcune diffamazioni subite sui socialnetwork ad opera di Don Luigi Larizza, ha depositato una querela-denuncia per diffamazione dinnanzi alla Procura della Repubblica di Roma.