Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato la scorsa notte a maggioranza con 25 voti a favore della maggioranza di centrosinistra e tra le polemiche dell’opposizione il disegno di legge che prevede la creazione di una nuova ‘governance‘ nella gestione del ciclo dei rifiuti. Contro hanno votato Forza Italia, Conservatori e riformisti, M5s. Area Popolare si è astenuta.
Tra le novità l’individuazione dell’Ambito territoriale ottimale nell’intero territorio regionale e la possibilità di definire aree omogenee, di dimensione inferiore, per l’erogazione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto; l’istituzione dell’Agenzia regionale, con personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia tecnico-giuridica, amministrativa e contabile “Sarà mia responsabilità – ha detto il governatore, Michele Emiliano – fare in modo che questo sforzo sia premiato da risultati tangibili, concreti e immediati. Perché sì, avevo chiesto un sacrificio particolare, in un momento delicatissimo“.
“Siamo consapevoli – ha aggiunto Emiliano – che non basta fare una legge per sistemare la questione rifiuti, ma faremo le cose per bene sino alla fine e questo grazie al provvedimento approvato dal Consiglio”.
Sarà compito dei responsabili dell’Ambito attuare il piano regionale di gestione dei rifiuti, procedere all’affidamento della realizzazione e della gestione degli impianti di trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti solidi urbani; determinare le tariffe per l’erogazione dei servizi, controllare i livelli generali del servizio e gli standard di qualità e disciplinare i flussi di smaltimento. Per il suo finanziamento sarà stabilito anche un contributo a carico dei Comuni determinato in rapporto alla popolazione residente.
Oltre al collegio dei revisori dei conti tra gli organi sono previsti il direttore generale, il comitato dei delegati ed il presidente. A quest’ultimo non verrà corrisposto alcun compenso, gettone od indennità per l’esercizio delle funzioni. Il Presidente verrà eletto dal Comitato dei delegati (composto da un rappresentante comunale per ciascuna provincia o area metropolitana), mentre il direttore sarà nominato dalla Giunta regionale, con procedure di evidenza pubblica, su proposta del Presidente della Regione.