di Paola Balducci*
Primo maggio. Ricordi ormai ingialliti di piazza s. Giovanni . Vi era un senso di condivisione di ideali. Il lavoro prima di tutto, si alle norme a tutela dei lavoratori, no allo sfruttamento.
Un aria festosa piena di fermenti. Oggi di lavoro si muore come si muore senza lavoro. Troppe le morti sui posti di lavoro, troppi gli infortuni. Troppa la mancanza di lavoro .
I giovani laureati vanno all’estero . Tanti giovani vedono il futuro senza speranza. Si deve rialimentare la speranza con fatti concreti , con prospettive serie. Nel sud che è nel mio cuore il rischio sempre più diffuso della criminalità minorile e’ anche alimentato da mancanza di alternative, da solitudini, da abbandono.
Oggi non mi sento di dire buon primo maggio ,mi sento di invitare la politica tutta a mettere a chiare note sulle agende l’art. 1 della Costituzione perché l’Italia è “una Repubblica fondata sul lavoro “ e lo deve essere.
*membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura