La data dell’incontro tra Meloni e Anm era attesa. Da quanto si apprende, l’incontro fra l’ Anm- Associazione nazionale magistrati e la presidente del consiglio Giorgia Meloni si svolgerà a Palazzo Un confronto era stato chiesto dal neopresidente dell’ Anm Cesare Parodi subito dopo la sua elezione, che aveva detto a caldo: “Ritengo indispensabile chiedere in tempi strettissimi un incontro con il governo. Siamo un potere dello Stato, cittadini che stanno portando avanti una battaglia e credo sia legittima la nostra richiesta“.
Parole alle quali a strettissimo giro aveva replicato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Accolgo con favore la richiesta di un incontro col governo che il presidente Parodi ha già avanzato e auspico che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra Nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura“, aveva detto la premier.
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Un primo contatto ma sicuramente pieno di significati per le numerose questioni in corso tra la magistratura ed il governo. Iniziando dalla riforma che punta alla separazione delle carriere tra giudici e pm (l’ Anm si è già detta contrario) e la mancata convalida dei trasferimenti dei migranti in Albania, fino ai casi Almasri e Caputi, con le accuse tanto dirette quanto esplicite al procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi.
Lo Voi verrà audito la prossima settimana al Copasir, dove sosterrà la propria tesi e cioè di aver seguito tutte le procedure corrette, nella presunta rivelazione di segreto, con le verifiche dei servizi a carico del capo di gabinetto di Palazzo Chigi, sia nel trasmettere al Tribunale dei ministri gli atti sul mancato trattenimento in Italia del generale libico, iscrivendo come indagati Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano. Vicende portate anche all’attenzione del Csm dai consiglieri laici del centrodestra, che chiedono il trasferimento del procuratore di Roma.