di Antonello de Gennaro
Nel lontano 1947, grazie all’iniziativa editoriale personale messa in piedi un gruppo di giornalisti composto da Giovanni Acquaviva, Giovanni Ferrajolo, Franco de Gennaro (mio padre) ed Egidio Stagno, nasceva a Taranto il Corriere del Giorno.
Quattro giornalisti, quattro soci, ma sopratutto quattro amici-amanti della città di Taranto, che aprirono i loro portafogli, senza mettersi al servizio di nessun partito politico del dopoguerra, con il sogno di donare alla loro città, alla mia città, alla nostra città una voce indipendente autorevole ed al servizio della libertà d’informazione.
Il destino vuole che proprio gli eredi “veri” del Corriere del Giorno abbiamo deciso di riportarlo online ed in edicola, senza usufruire di contributi pubblici da parte dello Stato, avendo come riferimento editoriale il progetto de il Fatto Quotidiano diventato un caso di successo nell’editoria italiana, settore che non brilla certamente per vendite in edicola e per bilanci in utile.
Non vogliamo avere alla spalle l’imprenditore di turno (qualcuno ed anche molto grosso ci ha provato…) desideroso di avere uno strumento di pressione sulla politica. Noi vogliamo avere alle spalle il nostro lavoro, la fiducia dei tarantini che coinvolgeremo nelle nostre iniziative con un progetto industriale che andremo a spiegarvi nel primo numero del Corriere su cui stiamo lavorando giorno e notte, e che ritroverete presto fra le vostre mani, e quindi non soltanto online sotto i vostri occhi.
Non abbiamo la pretesa e la presunzione di dire e promettervi avventure stellari, progetti mega-galattici, ma vogliamo avere il piacere, la soddisfazione e l’orgoglio da tarantini di potervi dire: “Cari amici, dove eravamo rimasti…“
LA STORIA DEL CORRIERE. Ho fatto molte ricerche nel pubblico Registro della Stampa , presso la Sezione Fallimentare del Tribunale di Taranto, prima di arrivare ad una scoperta che mi ha riempito il cuore di gioia. Il “vero” Corriere del Giorno, quello fondato da mio padre ed i suoi soci, cioè il giornale che era stato da loro venduto negli anni ’70 ad una società emanazione della Democrazia Cristiana di Taranto, successivamente fallì con uno scandalo giudiziario epocale che portò agli arresti alcuni consiglieri regionali jonici della DC. Ma nessuno si guardò mai dall’acquistare la testata dal fallimento.
Successivamente riapparve un giornale sotto il nome “Corriere del Giorno Nuovo” , quindi con una nuova testata giornalistica registrata in Tribunale il 01.01.1980 ad opera du una cordata di imprenditori socialisti romani (vicina agli amici del Ministro Gianni De Michelis) in società con lo stampatore Silvio Basile di Genova che di fatto stampava il giornale. Questo passaggio lo conosco bene, avendoci lavorato come assistente del direttore Giuliano Crisalli, un grande gentiluomo del giornalismo, proveniente dal quotidiano il Secolo XIX di Genova, il quale ebbe l’idea di affidarmi le pagine degli speciali e delle iniziative editoriali.
Nel 1984 anche questa nuova società editrice e relativa testata giornalistica fallirono, io per mia fortuna l’anno precedente cioè nel 1983 ero già andato via da Taranto, a causa anche della scomparsa di mio padre, trasferitomi a Roma per accettanre la “chiamata” di un vecchio amico di mio padre. Quella di Antonio Ghirelli, “storico” direttore per molti anni del Corriere dello Sport, il quale era passato a fare al Quirinale il portavoce della Presidenza della Repubblica nel settenato dell’indimenticato ed amato Sandro Pertini. Da lì poi Ghirelli, passò a palazzo Chigi con il segretario del PSI, on. Bettino Craxi e Totò mi volle e prese con se come suo collaboratore di fiducia. Incarico che ancora oggi mi riempie di orgoglio sopratutto perchè ottenuto senza avere la tessera di partito in tasca , ed ancora di più prestigioso perchè ricevuto da un grande “maestro” di vita e giornalismo come è stato Antonio Ghirelli.
Da lì venni “adocchiato” dal delfino di Craxi e cioè dall’ onorevole Claudio Martelli che nel frattempo era diventato vice segretario vicario del PSI, cioè del partito leader di Governo, il quale mi volle come suo “portavoce”. E’ stato grazie anche a Martelli che ho capito come funzionava la politica romana, come i politici lottizzavano ed influenzavano le assunzioni e le nomine in RAI, all’ Agenzia Italia (Gruppo ENI) ed anche persino nei giornali.
Alla fine degli anni ’80 decisi di lasciare la politica (grazie a Dio!) e di dedicarmi alla libera professione ed all’auto-imprenditorialità. E scelta migliore non potetti fare, vista la triste fine di tutta la 1a Repubblica rasa al suolo dalla nota inchiesta giudiziaria “Tangentopoli“.
I NOSTRI TEMPI. Ma torniamo a noi L’ultimo giornale che si è auto-appropiato senza alcuna legittimità e titolarità del nome storico (e persino della sua data di fondazione) del CORRIERE DEL GIORNO aggiungendovi “di PUGLIA E LUCANIA” in realtà altro non è stata una nuova e terza testata giornalistica depositata nel 1985 al Tribunale di Taranto. Ed il bello è che nell’incuria, disinteresse e menefreghismo generale dal 1955 al 1994 vi erano registrate ben tre testate: CORRIERE DEL GIORNO (cioè il primo e vero fondato nel 1947 e registrato nel 1955 con l’avvento della Legge sulla Stampa), il CORRIERE DEL GIORNO NUOVO e l’ultimo CORRIERE DEL GIORNO DI PUGLIA A LUCANIA. Ma le prime due grazie ad un attenta osservazione del cancelliere dirigente il Registro della Stampa del Tribunale di Taranto , nel 1994 vennero cancellate d’ufficio. E sapete perchè ?
Semplice ! Perchè nessuno le aveva mai rilevate, cioè acquistate dai rispettivi fallimenti. Nonostante la Cooperativa 19 Luglio editrice in liquidazione coatta (cioè fallita) dell’ultimo CdG di Puglia e Lucania avesse incassato negli ultimi 10 anni la bellezza di oltre 27 milioni di euro di contributi pubblici. Quindi ai sensi di quanto previsto dalla legge sul diritto d’autore la testata storica fondata da mio padre (e soci) era libera, ed ho quindi registrato la testata “Corriere del Giorno” con sottotitolo “fondata nel 1947“, che verrà da me conferita a breve ad una costituenda Fondazione Corriere del Giorno a cui potranno partecipare come soci tutti i tarantini “veri” amici del Corriere del Giorno. Chiaramente , e lo diciamo sin d’ora pubblicamente, non potremo accettare fra di noi chi ha incassato e dissipato milioni e milioni di euro pubblici (fondi Legge Editoria) ed usato senza alcun titolo e ritegno una testata “storica”, abbandonandola nella polvere della liquidazione coatta, per evitare il fallimento, e la conseguente inevitabile bancarotta fraudolenta. Non è un caso se a circa un anno dall’avvio dalla liquidazione coatta non sia stata riconosciuta la cassa integrazione, e ci sono noti controlli in corso dal parte del Nucleo competente della Guardia di Finanza. Ormai, com’è giusto che sia, con i soldi pubblici, cioè di noi contribuenti, non si scherza più.
Concludendo lasciatemi ringraziare, la mia famiglia, colleghi come Luigi Ferrajolo (figlio di Franco) ed ex vicedirettore del Corriere dello Sport, e Roberto Stagno (figlio di Egidio) ex-inviato speciale del Corriere della Sera, due giornalisti come me e tutti tre figli dei fondatori del Corriere del Giorno. Mi hanno dato la carica necessaria, la fiducia sulla fiducia, con delle parole al cuore e sopratutto fornito i loro preziosi consigli. Un grazie di cuore ai nostri legali, commercialisti e consulenti.
A voi tarantini che amano questo giornale e la sua storia “vera”, affidiamo questa edizione (che è anche testata giornalistica) che per il momento esce online su questo sito, per farvi abituare e familiarizzare ad un nuovo modo di fare giornalismo a Taranto. A voi chiediamo tempo, amicizia e fiducia. Ci stiamo attrezzando per garanire il meglio che si possa offrire con le nuove tecnologie, con l’apertura imminente della nostra web tv, di una web radio, di un portale di affari ed annunci economici e di lavoro, e di un settimanale “free press”. E tutto questo, cari amici, senza un solo euro di contributi pubblici.
Quindi amici miei di Taranto, amici del Corriere del Giorno, abbiate pazienza e sopratutto fiducia nel nostro impegno. Noi amiamo questo giornale come un pezzo della nostra vita, e ve lo promettiamo, quando tornerà presto in edicola, non lo faremo fallire mai più. E’ un impegno morale che assumo personalmente con la mia città, nel ricordo di mio padre che ha amato questo giornale come un figlio. Forza e coraggio Corriere del Giorno, fratello mio, mettiamocela tutta. Il tempo ed il giudizio dei lettori sanno il nostro unico giudice. Quello che veramente conta in questo lavoro sempre più difficile.
Grazie di cuore a tutti , e scrivetemi. Non dimenticate mai che questo, è e sarà per sempre il vostro, il nostro giornale.
Antonello de Gennaro