Il giudice speciale Reetesh Singh presso la Corte suprema indiana ha accolto oggi con soddisfazione del buon esito delle procedure attuate per l’estensione delle garanzie bancarie di 10 milioni di rupie (la moneta locala) depositati lo scorso 4 agosto, legate alla libertà provvisoria dei fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. della Marina Militare italiana.
Fonti locali hanno confermato all’agenzia Ansa che le garanzie hanno la validità di due anni, mentre la libertà “vera” su cauzione è a tempo indeterminato. I due titoli di garanzia bancaria erano stati depositati in una banca di Kochi, in Kerala, il 2 giugno del 2012. In quel giorno Latorre e Girone avevano lasciato il luogo di detenzione costituito in una scuola della città. La decisione della Corte ha fatto seguito a una richiesta dei legali dei marò, che ha permesso così il rinnovo delle garanzie scadute. Attualmente i due militari italiani sono a New Delhi, sotto la custodia del massimo tribunale indiano, che il 18 gennaio 2013 ha spostato la competenza del caso dal Kerala allo Stato indiano.
Lo scorso 27 agosto il giudice Singh aveva chiesto alla Nia la polizia speciale indiana una relazione di verifica della vicenda, che è stato consegnato oggi dal vice ispettore P.V.Vikraman. Le prime garanzie bancarie fornire dal Governo Italiano erano state depositate due anni fa presso la Uco Bank di Kochi, in Kerala, e sono state rinnovate giorni fa e registrate con le stesse caratteristiche a New Delhi presso la Corte suprema. Dopo le verifiche quindi il magistrato soddisfatto del buon esito della procedura, ha quindi chiuso l’udienza senza disporre altro.
“ITALIA UMILIATA” – Giulio Terzi di Sant’Agata, l’ex ministro degli Esteri che si dimise in polemica con il rientro dei due Marò in India deciso dal governo Monti, non perde l’occasione di attaccare duramente il governo: “Un altro paradossale tocco a uno scenario surreale, umiliante per l’Italia e le sue Forze Armate. La decisione indiana convalida anzitutto lo stato di fermo, del tutto illegale per il diritto internazionale dei nostri due fucilieri. Non era certo quello che si aspettavano tutti coloro che seguono con apprensione questa vicenda da 490 giorni: dal momento cioè del rinvio in India di Latorre e Girone con la promessa che sarebbero tornati nel giro di poche settimane”