ROMA – La piattaforma Rousseau bandiera della democrazia diretta del M5S , potrebbe tornare centrale per sbrogliare la complicata matassa dell’alleanza di governo con il Pd. Infatti nei momenti più delicati della storia del M5S sono stati i referendum online ad indicare, seppure con più di qualche dubbio, la linea politico da attuare.
In realtà non vi è alcuna ufficialità su quanti siano gli iscritti al portale rousseau.movimento5stelle.it . Recentemente Luigi Di Maio capo politico del M5S ne ha dichiarati circa 100 mila, che viene spesso “spacciato” come il grande popolo del M5S sul web, che, previa registrazione e successiva approvazione (alla faccia della democrazia ) dell’iscrizione da parte dei “fedelissimi” di Davide Casaleggio, possono esprimere il proprio voto in caso di referendum o per la scelta dei candidati per le varie elezioni, e di poter teoricamente partecipare alle attività del Movimento. La partecipazione nel primo periodo di vita del Movimento Cinque Stelle era abbastanza alta, ma col tempo è molto diminuita progressivamente come i numeri confermano.
Il referendum sull’alleanza con la Lega nel maggio 2018 venne votato sulla piattaforma Rousseau , da soltanto 44 mila iscritti-registrati . Successivamente alla votazione per la riconferma di Di Maio come capo politico dopo il crollo del Movimento alle elezioni europee parteciparono oltre 56 mila, mentre erano stati soltanto 20 mila i votanti a quella per la scelta delle cinque donne capolista alle Europee per Bruxelles. Recentemente anche da parte di ex collaboratori della Casaleggio Associati, sono stati ripetutamente sollevati ed emersi non poco dubbi dubbi sulla gestione “trasparente” dei dati degli iscritti e sulla correttezza e legalità dei risultati delle votazioni online.
Proprio sulla base di queste motivazioni il Garante della Privacy ha comminato all’ Associazione Rousseau due maxi sanzioni. La prima da 32 mila euro per aver ravvisato il trattamento illecito dei dati personali, confermato da un hackeraggio che svelo pubblicamente sul web centinaia delle informazioni e dati personali degli iscritti . La seconda multa da 50 mila euro, venne comminata a seguito della riscontrata vulnerabilità della piattaforma e la possibilità di alterare i voti degli iscritti.
Non è un caso infatti se recentemente il M5S volesse piazzare al vertice del garante della Privacy un proprio uomo. E parlano anche di democrazia….