John Alborante, sales & marketing manager per Italia, Grecia e Croazia della compagnia aerea lowcost Ryanair, cade dalle nuvole quando gli si chiede se la compagnia low-cost irlandese abbia interesse a sviluppare i suoi traffici anche dall’aeroporto tarantino. «Grottaglie? Perché in Puglia c’è un altro aeroporto oltre a Bari e Brindisi?» E pensare che lo scalo di Arlotta (Grottaglie) ha la pista più lunga della regione, 3 mila metri. «Strano che interloquendo con Aeroporti di Puglia non se ne sia mai parlato. Anche perché noi pur di sviluppare il traffico cerchiamo anche vecchi scali militari dismessi da ammodernare».
Quando gli si fa notare che la società Aeroporti di Puglia gestisce in realtà anche un quarto scalo, cioè quello di Foggia, la sorpresa è ancora maggiore ! «Foggia? Conosco Peschici, è un posto meraviglioso. Magari avessimo un aeroporto per il Gargano». Ma a Foggia, la pista è lunga poco più della metà di Grottaglie, e quindi sicuramente non idonea per Ryanair. L’allungamento a 2 mila metri , che è atteso da tempo , potrebbe aprire delle nuove possibilità. «Controllerò l’eventuale conformità ai nostri standard della nuova pista e vi farò sapere. Da settembre partiamo con i voli da Crotone e anche lì la torre non era conforme ai nostri standard e l’abbiamo fatta modificare. Noi siamo assetati di nuovi scali, in Sicilia adesso ne abbiamo quattro, e le amministrazioni fanno di tutto per venirci incontro». In Puglia, purtroppo,non avviene lo stesso. La Regione Puglia per accontentare Ryanair è molto generosa in termini di contributi (12 milioni all’anno e il contratto in scadenza a ottobre potrebbe risultare anche più oneroso ma si limita a proporre solo Bari e Brindisi. E’ quanto sinora verificatosi con l’attuale amministrazione regionale guidata da Nichi Vendola. Il probabile candidato governatore del centrosinistra Michele Emiliano ha annunciato che cercherà di fare in modo che anche gli scali di Foggia e Grottaglie possano essere utilizzati per i voli.
È quanto auspica da sempre Aldo Pugliese, il segretario generale della Uil in Puglia, che da sempre è molto critico nei confronti della politica attuata nella gestione di Aeroporti di Puglia, che «continua a tenere inermi due scali dalle enormi potenzialità come Grottaglie e Foggia, il primo punto di riferimento per l’intero arco ionico, dal Salento alla Calabria settentrionale, oltre che l’unico in grado di garantire decollo e atterraggio di aerei di grosse dimensioni come i Jumbo, il secondo scalo strategico per il turismo religioso e del Gargano in generale, oltre che possibile approdo di viaggiatori provenienti da Molise, Basilicata e Campania».
«La testardaggine della Regione e di Aeroporti di Puglia – prosegue Pugliese – nel non voler mettere a sistema i quattro aeroporti sul territorio, non solo è controproducente per le aziende che agiscono in Puglia in settori come turismo, ma anche commercio e industria, ma anche dannoso economicamente, in quanto gli scali di Grottaglie e di Foggia producono comunque costi quotidiani non ammortizzabili. Inoltre, è bene ricordare che lo scorso aprile, la Regione Puglia, con il presidente della giunta in testa, aveva annunciato il piano cargo per l’aeroporto di Grottaglie, con i lavori che sarebbero dovuti scattare in giugno: ebbene, siamo ormai a settembre e dell’ormai famoso servizio cargo, da anni decantato con la frequenza di un disco rotto, neanche l’ombra».