Tutto è cominciato alle 7 di un sabato nero per la circolazione ferroviaria in Italia con un danno alla linea aerea provocato dal pantografo di un treno in partenza alla stazione Centrale di Milano. Subito dopo è sopraggiunto un altro convoglio ferroviario che ha ampliato il problema passando sopra la linea già danneggiata.
A seguito di tutto ciò in un niente si sono accumulati ritardi sul nodo di Milano (alle 9 di questa mattina 15 convoglia erano in ritardo e 4 cancellati), ed i disagi si sono riversati a cascata sul resto della Lombardia e su gran parte d’Italia. La circolazione è stata sospesa in particolare sulle linee verso Genova, Venezia e Bologna mentre si accumulavano ritardi a Roma e a Napoli anche di 2-3 ore con qualche cancellazione.
La Polfer ha subito escluso il dolo e Trenitalia ha invitato la clientela a evitare spostamenti assicurando il rimborso integrale per chi ha rinunciato al viaggio o non è riuscito a viaggiare. L’incidente, però, ha innescato la polemica politica, dopo mesi di passione per le ferrovie tra guasti, scioperi e cantieri. Nel primo pomeriggio la circolazione è stata progressivamente riattivata e intorno alle 15 era tornata attiva su tutte le linee. “L’intervento dei tecnici di Rfi – fa sapere Ferrovie dello Stato – ha permesso di ripristinare la piena disponibilità dell’infrastruttura“.