Non è avvenuto oggi l’incontro tra i genitori e Filippo Turetta. Il colloquio era stato autorizzato ma, a quanto si apprende, le implicazioni psicologiche ed emotive di mamma Elisabetta, papà Nicola e il figlio detenuto per l’omicidio di Giulia Cecchettin hanno indotto i genitori a rinviare l’incontro per affrontarlo in condizioni più serene.
L’avvocato Giovanni Caruso, legale di fiducia del ragazzo che ha confessato il delitto, questa mattina ha comunicato alla direzione carceraria che i due genitori non si sarebbero presentati, e quindi l’autorizzazione ottenuta della Procura, potranno recarsi in carcere ad incontrare il figlio quando saranno pronti e lo vorranno.
Nel frattempo, i legali della famiglia Cecchettin hanno smentito la voce, circolata nei giorni scorsi, secondo cui i funerali della povera Giulia sarebbero stati celebrati sabato. I tempi infatti erano troppo stretti: venerdì è il giorno dell’autopsia sul corpo della ragazza e quindi c’è troppo poco tempo per terminare un esame che si preannuncia lungo e delicato, ottenere il nulla osta della magistratura alla restituzione della salma alla famiglia e poter organizzare le esequie.
E’ noto da giorni il luogo dove si celebreranno, la chiesa di Santa Giustina di Padova, una delle basiliche più ampie del mondo. Il giorno per l’ultimo saluto alla ragazza dovrebbe quindi slittare lunedì.
Un rebus giuridico l’ipotesi di stalking ai danni di Giulia
Gli avvocati della famiglia di Giulioa Cecchettin stanno portando avanti, con maggiore convinzione l’ipotesi che Giulia possa essere stata vittima anche del reato di stalking da parte dell’allora fidanzato nelpèriodo precedente all’omicidio. A confermarlo vi sarebbero, in particolare, alcuni audio di Giulia da cui emergerebbero quelle che l’avvocato Nicodemo Gentile, legale difensore di Elena Cecchetin, sorella di Giulia, definisce “plurime e reiterate condotte che descrivono la ‘fame di possesso‘ di Turetta verso la nostra Giulia”.
Trasformare però in termini di reato questa possibile ipotesi, in cui sarebbe maturato il delitto non è immediato. “Gli atti persecutori senza querela non sono procedibili – spiega all’AGI l’avvocata Giorgia Leone che da anni assiste donne vittime di violenza di genere – . Sono procedibili d’ufficio solo nei casi che siano commessi nei confronti di disabili o minori“. E questo non è il caso di Giulia Cecchetin.
Inoltre, “si tratta di un reato applicato quando non venga riconosciuto un fatto più grave e assorbente rispetto agli atti persecutori che, nel caso della povera Giulia, sussiste visto che è configurabile il reato di omicidio“. Gli audio di Giulia ed eventuali altre testimonianze o prove del comportamento assillante di Filippo potrebbero comunque rivelarsi utili alla Procura per ricostruire il movente dell’omicidio.
Il fascicolo sull’occultamento di cadavere da Pordenone a Venezia
Il fascicolo con l’ipotesi di reato di occultamento di cadavere di Giulia Cecchettin aperto inizialmente dalla Procura di Pordenone dopo il ritrovamento della ragazza, avvenuto il 18 novembre nella zona del lago di Barcis, è stato trasmesso per competenza territoriale alla Procura di Venezia che indaga sull’omicidio.
| © CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |