ROMA – Organizzato dal Comando Generale dei Carabinieri presso la Caserma Salvo D’Acquisto a Roma, il convegno “Salute e Agroalimentare: dalla Sicurezza più Qualità”, in cui è stato analizzato il complesso e vasto argomento in ogni sua angolazione, soffermandosi non solo sui passaggi più ”tecnici”, ma anche sulle ricadute per la collettività.
Il convegno svoltosi alla presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza, e del Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Nunzia Catalfo ha annoverato un nutrito “panel” di relatori , a partire dai magistrati Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia e Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione, con interventi di relatori di grande importanza nel campo dell’agroalimentare italiano, europeo e internazionale, fra i quali Ernesto Bianchi, direttore dell’ OLAF (General European Anti-Fraud Office), Donato Di Santo, Segretario Generale dell’IILA (Istituto Italo Latino Americano), Vittorio Fattori (FAO), Stefano Laporta, presidente dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale), Marcella Trombetta (professoressa presso l’Università Campus Biomedico). Presenti anche i “padroni di casa” dell’Arma come il Comandante Generale Giovanni Nistri, il generale Claudio Vincelli, comandante della Divisione Unità Specializzate dell’Arma e il Generale Alfonso Manzo, Comandante della Legione Carabinieri di Puglia, il Tenente Colonnello Sergio Tirrò, capo dell’unità Anti-Contraffazione di Europol e numerosi altri ufficiali.
L’evento è stato distribuito in 4 differenti panels, ognuno concentrato su uno di differenti aspetti che costituiscono l’ambito della Sicurezza Alimentare: Contaminazioni Chimiche in Agricoltura, il cui focus è stato incentrato sulle modifiche “ambientali” che influiscano direttamente sui prodotti che arrivano ai consumatori; la Contraffazione dei Prodotti Agroalimentari e Tutela Del Made In Italy, riguardante la cooperazione tra le varie parti impegnate nel mantenere le eccellenze italiane al sicuro dalle frodi; il Condizionamento del Lavoro in Agricoltura, basato sul concetto come la “storia di un prodotto comincia da chi lo lavora”. Il convegno si è poi concluso con una Tavola Rotonda, che ha offerto attraverso gli interventi dei qualificati partecipanti, le definitive riflessioni su questo vasto argomento.
“L’obiettivo di questo convegno, incentrato sulla sicurezza agroalimentare, – ha affermato il Comandante Generale dei Carabinieri Giovanni Nistri – è quello di investigare su questa stagione complessa nella quale i mutamenti avvengono con una velocità inusitata nel passato e le minacce assumo forme ibride, asimmetriche, multidimensionali e multifattoriali e pertanto incidono anche su settori che in passato potevano sembrare meno importanti ai fini della sicurezza complessiva” portando ad esempio come il commercio elettronico abbia modificato il panorama degli scambi e tutte le possibilità di truffe e sofisticazioni che ne scaturiscono, talvolta sequenza di azioni tutte singolarmente legali.
Il Generale Claudio Vincelli ha indicato “le criticità sul settore agroalimentare dalle contraffazioni alle adulterazioni che sono riferibili in molti casi alla non conoscenza delle normative: c’è l’esigenza di raggiungere quanti più attori possibili sul territorio, molti operatori non conoscono i danni che possono produrre alcune sostanze, anche in buona fede. L’esigenza di coinvolgere le associazioni di categoria vuole realizzare un moltiplicatore del corretto agire, con una finalità squisitamente preventiva, in modo da realizzare filiere corrette e sane” , soffermandosi anche sulle naturali difficoltà di cooperazione a livello internazionale dovute alle differenze di ordinamento ed organizzazione delle forze dell’ordine dei vari stati “E’ una verità la diversa attenzione delle normative dei singoli Stati sull’agroalimentare, sulle modalità di tracciabilità e produzione degli alimenti: negli ultimi anni però si assiste a una sorta di allineamento delle normative, grazie all’impulso notevole degli organismi internazionali per una sicurezza globale. C’è una attenzione rinnovata verso l’agroalimentare, anche se quella dei Nas è una peculiarità tutta italiana che si sta diffondendo anche all’estero”
Con un significativo stand espositivo, la Cia-Agricoltori Italiani ha illustrato i prodotti agroalimentari italiani più “copiati” che sono oggetto di materia di contraffazione alimentare.; Primi fra tutti i formaggi, con il Parmigiano Reggiano che resta l’eccellenza nazionale più “taroccata” al mondo ed il giro d’affari della contraffazione arriva a 2 miliardi di euro. Seguono l’olio extravergine d’oliva, quasi raddoppiato rispetto agli ultimi anni con un valore medio annuale di un miliardo e mezzo, vini e alcolici caratteristici vedono il danno al 7% (oltre 2 miliardi e mezzo), evidenziando come il danno che questo tipo di contraffazione reca contemporaneamente alla salute, al commercio e alla cultura alimentare del nostro Paese.