Il vicepremier spiega in un’intervista al Corriere della Sera la sua posizione : “Quello che firmo io mantengo, gli impegni che prendo li rispetto. La riforma della giustizia e anche della prescrizione sono nel contratto di governo e li faremo. Però, la giustizia è affare delicatissimo: se ci si mette mano, bisogna farlo bene“. Poi illustra i suoi dubbi sulla proposta dei Cinque Stelle: “Io sono d’accordo sul fatto che i processi debbano avere una fine e sono d’accordo sul fatto che non possano essere prescritti quelli di chi ha i soldi. Io dico: riformiamo la prescrizione, ma facciamolo in maniera efficace. Non necessariamente un emendamento presentato dalla sera alla mattina è il modo migliore”.
Dopodichè parla del suo rapporto con l’alleato di governo, il Movimento Cinque Stelle guidato da Luigi Di Maio: “Gli obiettivi miei, di Di Maio e di Bonafede sono gli stessi. E nessuno deve avere dubbi: il contratto è sacro, e vale per tutto quello che contiene, dal reddito di cittadinanza alla Fornero all’esame costi-benefici per le grandi opere“.
Quindi parla anche dei complotti agitati dai grillini e delle presunte “manine” che hanno accompagnato il dl Fiscale: “Io non parlo di manine e di complotti, ma è vero che ogni tanto bisogna tenere gli occhi ben aperti”. Quindi conclude: “Noi abbiamo inserito nel decreto fiscale la chiusura degli arretrati per il mondo delle sigarette elettroniche, dato che Gentiloni si era inventato la supertassa. Fatto sta che il testo era entrato in un modo ed è uscito nell’altro: e la tassa ritornava. A me erano girate le scatole, ma mi è già passata: mi toccherà solo presentare un emendamento. E dunque, non grido al complotto ma capisco lo sfogo di Di Maio“