ROMA – Ha commesso degli errori ed onestamente lo ammette. Ma una cosa è certa: resta il leader e candidato premier. Il segretario della Lega Matteo Salvini si concede qualche ora di relax ed un’intervista a La Repubblica parlando di Regionali, di Europa e del Governo Conte che vorrebbe ancora mandare a casa.
“Certo di errori, ne faccio anche dieci al giorno, ne commetto come tutti quelli che compiono delle scelte. Ma resto alla guida del partito che secondo l’ultimo sondaggio Swg ha 8 punti di vantaggio sul Pd”. Salvini sull’elezione del prossimo Capo dello Stato dice : “Il presidente sarà eletto con molta probabilità coi voti di tutti, tranne che del Pd, che lavora per averne uno a suo piacimento”.
Luca Zaia forte nei sondaggi “preferisce restare in Veneto, portare a compimento la sua missione e la riforma autonomista. Gli avevo chiesto già nel 2018 di entrare in squadra, non ha accettato. Tra cinque anni, Luca sarà una risorsa” aggiunge Salvini. Da parecchi mesi il leader della Lega lavora “a un progetto di governo. Stavolta saremo pronti e strutturati. Sto incontrando in via riservata ambasciatori, imprenditori, sindacalisti, perfino uomini di Chiesa. Lavoro a un progetto per l’Italia dei prossimi 30 anni”.
Da qui ai prossimi mesi “il centrodestra avrà i numeri in aula per essere determinante e cambiare gli equilibri” nell’elezione del Capo dello Stato, aggiunge, esprimendo comunque “solidarietà al presidente in carica: a dir poco ineleganti i giochetti del Pd che pensa già al suo successore.
Ho molto apprezzato le dichiarazioni del presidente Mattarella di venerdì, il suo richiamo etico sulla magistratura e il Csm. Problema che, sia chiaro, non si risolverà con l’espulsione di Luca Palamara dall’Anm”.
Salvini andrà all’incontro dell’opposizione con il premier Conte “perché il Paese ne ha bisogno” e “per confrontarsi sui fatti”. Il leader della Lega torna a chiedere le elezioni in autunno perché “c’è un Paese fermo”. Non si tratta “di dare spallate, ma di far ripartire l’economia paralizzata dalle divergenze Pd-5S”.
Per le Regionali, tra Puglia, Calabria, Toscana, l’accordo nel centrodestra ”è a portata di mano. Sto lavorando personalmente a un’intesa complessiva. E da leader del primo partito e della coalizione sono pronto a fare un passo indietro, se sarà necessario” ed aggiunge “A noi, come avvenuto in Calabria dove ci siamo opposti ad un candidato che aveva problemi, interessa solo il rinnovamento. Quello vero. In Campania, per esempio, chiediamo liste pulite, sopra ogni sospetto, anche da parte degli alleati. Di amici e parenti e indagati non ne vogliamo vedere neanche uno. Comunque basta, chiudiamo in fretta”. Strategicamente Salvini non parla della Puglia dove la Lega difficilmente lascerà passare la candidatura di Raffaele Fitto, richiesta a gran voce da Fratelli d’ Italia, che non raccoglie le simpatie dell’elettorato leghista che molti dimenticano un anno fa alle Europee è stato il partito più votato sul territorio pugliese.
Il calo di consensi del suo partito lo attribuisce al lockdown: “la Lega è l’unico movimento politico che vive in mezzo alla gente. Il Pd come il M5s non esistono più, non hanno una sede. E se chiudi le piazze e le fabbriche per tre mesi, alla Lega togli lo spazio vitale. Non a caso dal 4 giugno sono di nuovo in giro e ho fatto 50 incontri. Si respira già un’aria diversa. Altro che Zoom e Skype”.
Che farebbe Salvini premier, gli chiede l’intervistatore: “direbbe no al Mes e farebbe emettere buoni del Tesoro, duecento miliardi con garanzia della BCE, senza passare per i ricatti di Svezia, Olanda o Austria. Questi di Bruxelles, invece, venerdì scorso si sono presi un altro mese di tempo per decidere, mentre l’ Europa affonda“.