Aumentano le prese di posizione delle associazioni animalisti che si rivolgono protestando con il sindaco Giuseppe Tarantino chiedendo l’abolizione della tradizionale processione delle “fascine” in cui durante la manifestazione i cavalli sono sottoposti ad una fatica enorme e vergognosa. Francesco Spagnolo presidente dell’ Anta onlus , associazione tutela animali di Sava, interviene con delle dovute precisazioni “La nostra associazione – dice Spagnolo – non ha mai partecipato a tale ricorrenza nei modi e nelle condizioni perpetrate puntualmente ogni anno per la festa di San Giuseppe. Lo spettacolo che si propone alla collettività nulla ha a che vedere con la devozione ma si tratta di puro maltrattamento. L’immagine che viene rappresentata al visitatore è quella di cavalli sfiniti che, dato il peso disumano, non riescono a percorrere le pubbliche vie, scivolavando e venendo sollecitati in modo coercitivo”.
Un vero e proprio strazio che sconfina nel maltrattamento, secondo Spagnolo. ” Le continue e ripetute fermate e ripartenze per tutto il percorso di circa 4 km connesse alle urla fortissime rivolte ai cavalli per incitarli a proseguire il tragitto,sono di particolare rilevanza . Considerato che a livello etologico il cavallo è una preda. Basta quindi molto poco, anche un semplice schiamazzo a metterlo in difficoltà e a creargli gravissimi disagi”.
L’ Associazione Anta punta il dito contro la sezione della L.e.i.d.a.a. di Manduria. “Sono fiera e felice di leggere questa nuova presa di posizione da parte degli stessi volontari che, un mese fa, avevano presieduto alla processione delle fascine a San Marzano di San Giuseppe – dichiara l’ avvocato Antonella Buccoliero responsabile legale dell’associazione, – misurando la sola altezza dei carri con il metro alla mano , tralasciando di rilevare l’eccessiva larghezza, peso e lunghezza del carico dei carri, gli stessi, avevano attestato e garantito la regolarità dell’evento, a fronte di uno spettacolo di evidente maltrattamento dei poveri cavalli, oltre ad aver difeso la stessa regolarità in un nostro post di disappunto. L’anno prossimo – conclude la Buccoliero – dato l’impegno assunto anche a mezzo stampa, ovviamente, non si potrá più riproporre lo stesso indegno spettacolo“.
Purtroppo a S. Giuseppe di San Marzano (Taranto) succede di tutto e di più, come ad esempio i nostri lettori ricorderanno quando nell’agosto 2015 , un noto pregiudicato mafioso locale, Angelo Soloperto aveva organizzato un mega festeggiamento per il suo 50° compleanno che si sarebbe dovuto svolgere proprio a San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto, chiedendo addirittura il pagamento di un biglietto di 3 euro per chi volesse partecipare al concerto in piazza per la festa del “boss”.
Il nostro amico e collega Guido Ruotolo inviato del quotidiano La Stampa, scrivendo un suo articolo si chiedeva se “la Procura di Taranto vorrà capire chi aveva dato tutte le autorizzazioni al concerto in piazza Palladio, dietro le case popolati della “167”, e chi aveva organizzato il “concerto”. Insomma verificare se e che in termini vi siano state complicità dentro la macchina comunale e a quale livello. Se solo amministrativo-burocratico o anche politico“.
Purtroppo il pur bravo collega non sa che in quella zona, hanno “origine” alcuni magistrati attualmente in servizio presso la Procura della Repubblica di Taranto, che non possono essere considerati proprio un buon esempio di legalità per la magistratura, come le decisioni dei giudici del Tribunale di Potenza e dei magistrati della Procura di Potenza hanno definito nei loro procedimenti e sentenze.