Si riuniranno oggi alle 15 a Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Unione europea per adottare formalmente il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, concordato nella tra i capi di Stato e di Governo dell’Unione. Si tratta di un “pacchetto massiccio” che però lascia fuori quelli che erano ritenute le misure più pesanti: l’esclusione di Mosca dal sistema Swift per la transazioni nazionali e il settore energetico.
Un risultato dettato, secondo le fonti di Bruxelles, dalle pressioni dei Governi di Italia, Francia e Germania. Si lavora tuttavia già a un terzo pacchetto che potrebbe includere anche questi elementi. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è detta convinta che il pacchetto “avrà il massimo impatto sull’economia russa e sull’élite politica”.
Si basa su cinque pilastri: il primo è il settore finanziario; secondo, il settore energetico; il terzo è il settore dei trasporti; quarto sono i controlli sulle esportazioni e il divieto di finanziamento delle esportazioni; e, infine, la politica dei visti.
“In primo luogo, questo pacchetto include sanzioni finanziarie che riducono l’accesso della Russia ai più importanti mercati dei capitali. Vuol dire il 70% del mercato bancario russo, ma anche alle principali società statali, compreso il settore della difesa. Queste sanzioni aumenteranno gli oneri finanziari della Russia, aumenteranno l’inflazione ed eroderanno gradualmente la base industriale russa. Stiamo anche prendendo di mira l’élite russa limitando i loro depositi in modo che non possano più nascondere i loro soldi in rifugi sicuri in Europa”, ha spiegato von der Leyen al termine del Consiglio europeo straordinario sull’Ucraina.
“Il secondo pilastro principale riguarda il settore energetico, un’area economica chiave, che avvantaggia soprattutto lo Stato russo. Il nostro divieto di esportazione colpirà il petrolio rendendo impossibile per la Russia aggiornare le sue raffinerie di petrolio, il che ha portato effettivamente alla Russia un fatturato di 24 miliardi di euro nel 2019“.
Il terzo ramo è il “divieto di vendita di tutti gli aerei, pezzi di ricambio e attrezzature alle compagnie aeree russe. Ciò degraderà il settore chiave dell’economia russa e la connettività del Paese. Tre quarti dell’attuale flotta aerea commerciale russa sono stati costruiti nell’Unione europea, negli Stati Uniti e in Canada. E quindi, dipendono massicciamente da questo”, ha evidenziato la leader Ue.
“Il quarto punto è che stiamo limitando l’accesso della Russia alla tecnologia cruciale. Colpiremo l’accesso di Mosca a importanti tecnologie di cui ha bisogno per costruire un futuro prospero, come i semiconduttori o le tecnologie all’avanguardia. E, infine, sui visti. Diplomatici, gruppi affini e uomini d’affari non avranno piu’ accesso privilegiato all’Unione europea”, ha concluso la von der Leyen.