ROMA – Potrebbe essere Federico Cafiero De Raho, l’ attuale capo della procura di Reggio Calabria, e recentemente candidato a procuratore capo di Napoli a cui gli venne preferito il collega Giovanni Melillo ex capo di gabinetto del ministro Orlando, il nuovo Procuratore Nazionale Antimafia. Lo ha infatti proposto a larga maggioranza, la commissione per gli incarichi direttivi del Csm con cinque voti a suo favore, mentre un solo voto è andato al procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato.
Non appena saranno depositate le motivazioni delle due proposte, di maggioranza e di minoranza, toccherà al ministro della Giustizia Andrea Orlando dare il suo parere sulla nomina . Quindi spetterò al plenum del Csm discutere le candidature e quindi passare al voto definitivo in plenum, che avverrà probabilmente tra un mese, prima che il prossimo 16 novembre l’attuale titolare dell’incarico Franco Roberti lasci la magistratura per andare in pensione.
Federico Cafiero De Raho, 65 anni, napoletano, è un magistrato che vanta una consolidata lunga esperienza nella lotta alla criminalità organizzata. A Napoli, dove ha svolto buona parte della sua carriera, ha diretto molte indagini contro la camorra e, in particolare, contro il clan dei Casalesi. Attività che hanno portato all’arresto di molti latitanti e, soprattutto con il processo `Spartacus´, alla condanna di centinaia di camorristi.
Nel marzo 2013 De Raho è stato nominato procuratore di Reggio Calabria e il suo impegno questa volta si è concentrato territorialmente nel contrasto alla `ndrangheta. È recentissima l’ultima operazione di polizia denominata «Metauros» coordinata dal procuratore De Raho e dai suoi sostituti procuratori. che hanno portato al fermo di sette presunti appartenenti alla cosca Piromalli che aveva messo le mani sul termovalorizzatore e sul depuratore di Gioia Tauro. “Questa operazione – ha affermato il magistrato – certifica, per l’ennesima volta, l’interesse economico e di potere sul territorio della `ndrangheta nel riciclo dei rifiuti”.
Nella commissione per gli incarichi direttivi del Csm hanno votato in favore della candidatura di De Raho i consiglieri di Unicost Francesco Cananzi e Massimo Forciniti, il togato di Magistratura indipendente Luca Forteleoni, il membro laico di centrosinistra Paola Balducci, ed il laico di centrodestra Pierantonio Zanettin. In favore della candidatura di Scarpinato si è espresso invece Piergiorgio Morosini, del gruppo di Area.
Come in occasione della nomina di Melillo a procuratore di Napoli, la più grande procura d’ Italia, anche oggi il gruppo dei togati di Area, che raggruppa le correnti di sinistra della magistratura, ancora una volta si è diviso: il consigliere Morosini, che votò per la nomina di De Raho a procuratore di Napoli in dissenso con la maggioranza del suo gruppo, questa volta non lo ha sostenuto, ma ha proposto la nomina a procuratore antimafia del Pg di Palermo Scarpinato. Mentre un altro componente del gruppo di Area, Antonello Ardituro, che appoggiò Melillo, in commissione ha dichiarato questa volta la sua preferenza per De Raho, anticipando quello che sarà il suo voto al plenum.
Si può quindi valutare che le principali caselle per la gestione del contrasto alla mafia vedono in ribasso a Palazzo dei Marescialli le quotazioni dell’ Antimafia palermitana in netto ribasso , considerando che tre anni fa Francesco Lo Voi, fu preferito dal Csm alla guida della procura di Palermo al suo collega Guido Lo Forte che era sostenuto dalla procura antimafia palermitana. Pertanto è legittimo parlare di una crisi di autorevolezza di alcune componenti della magistratura, così come non si può negare che i magistrati eletti dal Consiglio Superiore della Magistratura come la nomina di Lo Voi ha peraltro già dimostrato, abbiano un curriculum del tutto adeguato a svolgere il compito loro affidato .
“Ancora non è fatta, assolutamente e’ tutto da vedere”. ha dichiarato all’agenzia Dire, il capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, in merito alla sua possibile designazione da parte del Csm per la guida della Procura nazionale antimafia. “Un incarico di questi – ha aggiunto Cafiero de Raho – conserterebbe di dare impulso a tante attivita’. Soprattutto sotto il profilo della condivisione, ancora una volta, degli uffici nelle direzioni, che auspichiamo siano quelle di un miglioramento della vita nei territori”. “La Calabria e’ uno di quei territori che merita maggiore sostegno, proprio perche’ – ha concluso il procuratore Cafiero de Raho – le condizioni di vita sono tali da non consentire ulteriori protrazioni di controllo da parte della ndrangheta“.
Come non dare ragione al procuratore Federico Cafiero De Raho ? Al Csm può accadere di tutto e di più, specialmente in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio