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27 Agosto 2024 07:23
27 Agosto 2024 07:23

Saviano e il suo tweet su Salvini. Il centrodestra reagisce: “Adesso cancellate il suo programma dalla Rai, come con Facci”

Bocche cucite in casa Rai sono rimaste cucite. In occasione delle polemiche su Facci, l’ad Roberto Sergio aveva detto che non avrebbe deciso sull’onda delle polemiche. Adesso bisognerà attendere. Martedì è previsto l’ultimo CdA prima della pausa estiva.

Esplode in Rai dopo il caso Facci,  quello di Roberto Saviano. Un duro scontro a colpi di tweet tra il vicepremier Matteo Salvini e lo scrittore, titolare da novembre di una trasmissione su Rai3, che ha scatenato le reazioni  delle forze della maggioranza di centrodestra che hanno chiesto ai vertici Rai di sospendere il programma di Saviano, applicando lo stesso criterio con il quale è stato cancellato quello di Filippo Facci editorialista del quotidiano Libero . Parlamentari di Forza Italia hanno già depositato un’interrogazione in commissione Vigilanza mentre Salvini ha annunciato querela nei confronti di Saviano. La Rai per il momento tace.

Lo scontro è iniziato giovedì, quando Saviano ha attaccato su Twitter il leader della Lega che aveva così commentato la candidatura alle Europee di Rackete: “Dallo sperone alle motovedette italiane della Guardia di Finanza alla candidatura con la sinistra è un attimo. Auguri, viva la democrazia!” così commentato da Roberto Saviano:  “Salvini mente come respira” definendolo ancora una volta “ministro della Mala Vita“, sostenendo che la Rackete “non ha mai compiuto nessun atto ostile e che anzi ha reagito nel rispetto della vita umana” e sostenendo che il ministro Salvini, accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Rackete, “è stato protetto dai suoi sodali in Parlamento“, dalle “bande parlamentari che sono la forza delle sue menzogne“.

Saviano infine ricorda che il vicepremier lo ha querelato sostenendo che “non si è mai presentato in tribunale, tenendolo così “in ostaggio dal 2018“, dimenticando che l’imputato è lui, obbligato alla presenza in aula, e non il vicepremier Salvini.

Il centrodestra ha reagisto chiedendo alla Rai di intervenire, applicando lo stesso metodo del «caso Facci». Ha replicato anche Salvini: ” Per il Signor Saviano io sarei il “ministro della Mala Vita”… Altro insulto e altro odio? Altra querela”. Ma Saviano immediatamente rincarava la dose sempre su twitter:.
Questa volta il caso è quello di Feliciana Chimenti, la donna morta dopo il parto per un tumore. Salvini aveva pubblicato un tweet in cui aveva ricostruito la vicenda, esprimendo ammirazione per una mamma che, pur essendo malata, non aveva voluto sottoporsi al percorso terapeutico “per non mettere a rischio la gravidanza“. 

Al commento di Salvini aveva risposto il marito della Chimenti, chiarendo che la moglie non si era negata le cure, avendo scoperto la malattia dopo il parto, ma soprattutto respingendo la solidarietà di Salvini, perché “siamo il tuo opposto” rivelando che sua figlia si chiamerà Carola, proprio in onore della Rackete.

Sulla questione, il tweet di Saviano accusa Salvini di aver “diffuso sui social notizie false per ottenere qualche like” aggiungendo ” Lo sciacallaggio sui social è un fenomeno radicato con cui fare i conti, genera o acuisce sofferenze. Quando lo sciacallo è un ministro, tutto diventa ancora più intollerabile”. Affermazioni pesanti che hanno suscitato la reazione: “La figura di Saviano è di certo incompatibile con la tv pubblica: o a Saviano è tutto permesso?” osserva Giorgio Maria Bergesio, capogruppo della Lega in Commissione di Vigilanza Rai. Reagisce anche Forza Italia che ha presenta l’interrogazione in Vigilanza chiedendo “se Saviano goda di una sorta di impunità, a differenza di altre persone, che gli consente di offendere le persone e di poter svolgere una funzione importante di conduzione di programmi del servizio pubblico“. E FdI manifesta il suo sostegno a Salvini: “Saviano è incompatibile con la tv pubblica. Le parole di Saviano contro il governo vanno ben oltre la critica. Si tratta di insulti con parole inaccettabili nel merito e nei toni”.

Ieri le bocche in casa Rai sono rimaste cucite. In occasione delle polemiche su Facci, l’ad Roberto Sergio aveva detto che non avrebbe deciso sull’onda delle polemiche. Adesso bisognerà attendere. Martedì è previsto l’ultimo CdA prima della pausa estiva.

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