di Maurizio Crippa
Ottusangola. Ha dato di “ottusangola”, per la storia dei cittadini che vanno informati a 370 gradi, a Barbara Lezzi. E se non è giornalismo con la schiena dritta questo, dite voi cos’è. Sì, ok, state pensando che dare di ottusangola alla ministra del Sud è sparare sulla Croce rossa. Ma non siete obiettivi, suvvia. Riesumare un’altra icona fantozziana del GF, proprio ora che a Casalino tocca fare il giro dei sette talk a schiena dritta per mettere una pezza alle puttanate dette, questo è la prova provata di una schiena di calcestruzzo. Questo è essere Marco Travaglio. Giornalisti come piacciono a Dibba.
Perché il wannabe diarista della motocicletta, che scrive per il Fatto, è tornato sul tema. E ha profetato: “Lo dico ancora una volta, il mestiere del giornalista, quello con la schiena dritta, è importante come quello del chirurgo. E grazie a Dio in Italia ci sono eccome giornalisti liberi”. E voi dite: avrà in mente Carelli e Paragone. No, ha in mente “Travaglio, uno che il Movimento l’ha bastonato ripetutamente”. Appunto.
Ha sparato sulla Croce rossa ottusangola; ha titolato che a Torino contro Appendino c’era “il giornalone unico in piazza”. Ed è lo stesso Travaglio bastonatore che solo due anni fa scolpiva un monumento preventivo alla Raggi e anche all’“altro fedelissimo” della sindaca è Raffaele Marra, 44 anni, napoletano, ex capitano della Guardia di Finanza, quattro lauree… apprezzato dai 5 Stelle per “le sue molte denunce su varie illegalità in cui si è imbattuto”. Ma forse si confondeva col fratello.
Ce ne sono tanti altri, eh, nella lista dei giornalisti a schiena dritta che piacciono a Dibba. Ma qui ci limitiamo all’eroe eponimo, giusto per dare un’idea a 370 gradi.
*opinione tratta da IL FOGLIO