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3 Dicembre 2024 17:54

Scoperta evasione milionaria a Bari: 29 indagati. Dentisti in nero, utilizzavano un software speciale per aggirare il fisco

Concluse le indagini della Procura nei confronti di 28 dentisti di Bari e provincia e di un ingegnere informatico, ideatore del' software che consentiva di tenere una contabilità parallela per gli incassi di compensi in nero. TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI

Compensi percepiti dai pazienti in totale evasione fiscale e custoditi segretamente nei computers 28 dentisti di Bari e provincia utilizzando un apposito software progettato da un ingegnere informatico Tommaso Carbone di Palo del Colle e di una sua società , che consentiva loro di gestire una contabilità parallela a quella ufficiale, grazie al quale avrebbero evaso, oltre 6 milioni di euro in cinque anni. La Procura di Bari ha chiuso le indagini anche nei confronti di tre società esercenti l’attività di studio odontoiatrico, dell’ingegnere informatico. Le società rispondono, invece, per la responsabilità amministrativa degli enti. 

Dall’impianto accusatorio risulta gli indagati avrebbero evaso negli anni tra il 2015 e il 2020, imposte per oltre 6 milioni di euro. Le indagini, avviate a seguito di una verifica fiscale avviata dal Nucleo Pef (polizia economico-finanziaria) della Guardia di Finanza di Bari, hanno consentito di individuare in Carbone il progettista ed il fornitore con la sua Tomproject srl di un software gestionale, che permetteva ai professionisti che lo utilizzavano di tenere una contabilità dei compensi ricevuti ma non dichiarati. 

Il sistema gestionale realizzato dall’ ingegner Carbone avrebbe consentito di utilizzare delle “schede cliente” che dopo aver premuto il tasto F12 della tastiera e digitato una password, rendicontavano i compensi percepiti in nero.  Il gestionale permetteva anche di trasferire la contabilità parallela “nera” su supporti esterni, rimovibili in caso di controlli e non accessibili senza prima aver cliccato F12 ed inserito la propria la password. Il software consentiva quindi di gestire distinti due archivi informatici: uno interno definito “gestionale” con i dati delle fatture, ed uno esterno chiamato “storico” dove raccogliere ed analizzare “i dati nella loro totalità” e, quindi, anche quelli non inseriti nella contabilità ufficiale. 

Carbone avrebbe anche creato delle chat per parlare con i suoi clienti, “rimandando ulteriori spiegazioni ad incontri di persona e facendo riferimento alla contabilità “black””, riporta la relazione delle Fiamme Gialle. A supporto delle indagini anche le verbalizzazioni ed ammissioni di diversi pazienti, che hanno dichiarato di aver versato importi in contanti dopo le visite senza ricevere fattura. 

I nomi degli indagati

I dentisti indagati sono Alberto Armenio (di Bari), Giuseppe Azzone (di Acquaviva, con studio a Casamassima), Francesco Burdo (Gravina), Michele Cappiello (Altamura), Giuseppe Cipollino (Conversano), Pietro Convertino (Alberobello), Fabrizio Dell’Atti (Bari), Giuseppe Di Bari (Bari), Angela Carmela Dicillo (Bari), Angelo ed Ercole Gennari (Bari), Gianfranco Girardi (Noci), Ennio Luigi Gisotti (Gioia del Colle), Annarita Iaffaldano (Rutigliano), Vanni Laselva (Polignano a Mare), Maria Lorusso (di Polla, in provincia di Salerno), Roberto Maffei (Bari), Mario Massaro (Altamura), Massimo Orefice (Triggiano), Valerio Partipilo (Bari), Luigi Vinicio Quattromini (Altamura), Michele Rinaldi (Bitonto), Sabino Scarpelli (Bari), Antonella Scorca (Bari), Matteo Signorile (Bari), Paolo Michele Tomasicchio (Bari), Giuseppe Tucci (Bari), Annunziato Andrea Vallone (Bari).  Le società indagate, oltre alla Tomproject srl di Carbone, sono la Studio dentistici Maffei srl , lo Studio Convertino srl e lo Studio Partipilo srl


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