ROMA – Il Presidente del Consiglio di Amministrazione della Ladisa, Francesco Sebastio, esprime sicurezza nel guardare oltre l’emergenza sanitaria, che pure sta impattando negativamente sulla gestione operativa dell’Azienda con l’inattività forzata delle delle mense scolastiche gestite sul territorio nazionale, conseguenza inevitabile del provvedimento emanato dal Consiglio dei Ministri : “Non siamo Milano, ma anche noi non ci faremo fermare dal Coronavirus.” dice Sebastio.
Ladisa, tra i top player della ristorazione collettiva in Italia con oltre 35 milioni di pasti somministrati annualmente e un giro d’affari di 170 milioni di euro (2019), ha già messo in campo un pacchetto di misure straordinarie per mettere in sicurezza i conti aziendali. 2.500 dipendenti sono destinati ad accedere al Fondo d’Integrazione Salariale (FIS), mentre per altri 150 è stato raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali nazionali sull’erogazione di incentivi al prepensionamento.
“Non ci nascondiamo dietro un dito: si tratta di misure severe, assunte però nella consapevolezza di dover garantire la sostenibilità economica dell’Azienda a fronte delle diseconomie connesse alla sospensione dei servizi mensa” – spiega Francesco Sebastio. ”Sin dai primi provvedimenti di chiusura delle scuole è apparso evidente che il comparto produttivo avrà bisogno di tempo e del sostegno delle Istituzioni per ripartire e recuperare il terreno perso a causa dell’emergenza sanitaria. Imprese come la nostra, tuttavia, non possono fermarsi in attesa di tempi migliori, ma usare l’impasse per riorganizzarsi, migliorando efficienza e competitività. Ladisa è pronta a fare la sua parte: abbiamo la solidità finanziaria, le risorse umane e le idee chiare su come muoverci.”
Le affermazioni del Presidente del CdA Ladisa trovano riscontro nei numeri. Il fatturato aziendale, infatti, fa registrare da anni tassi di crescita in doppia cifra e dai 130 milioni di euro del 2018 è balzato ai 170 milioni di euro di chiusura 2019 (+30,8%).
L’emergenza Coronavirus ha provocato indirettamente anche un’accelerazione nei tempi di attuazione di un più ampio e ambizioso piano di riorganizzazione dell’azienda pugliese. Nei programmi del management della Ladisa figura la radicale riorganizzazione di alcuni processi aziendali a cominciare dalle strutture di Torino e Brugnera (PN), i cui centri di cottura saranno ristrutturati e potenziati per offrire ristorazione di tipo cook and chill.
“Anche senza l’esplodere dell’emergenza Coronavirus, il 2020 ci avrebbe visto impegnati in un percorso di trasformazione, razionalizzazione ed efficientamento dei processi aziendali in un’ottica di eccellenza qualitativa a 360 gradi le cui linee guida erano state già definite” – conclude Sebastio. “Il nostro obiettivo nell’immediato è contenere i sacrifici chiesti alla nostra comunità aziendale, mentre si lavora alacremente per uscire uniti e ancora più competititvi da un frangente eccezionalmente negativo per la vita e l’economia dell’intero Paese.”