” La crisi è molto sentita nel nostro territorio e che determinerà ulteriori ricadute negative sui livelli occupazionali oltre all’impoverimento generalizzato di moltissime altre famiglie – ha dichiarato con una nota Daniela Fumarola, Segretario Generale Cisl Taranto Brindisi. In effetti la stessa Legge di stabilità 2015, pur consapevole di un’incidenza della crisi ancora molto forte, prevede risorse comunque insufficienti per il fondo sociale per l’occupazione e la formazione e di fatto mette a rischio la continuità dei servizi per l’impiego in attuazione del Jobs Act e per la prosecuzione del Piano per l’attuazione della “Garanzia Giovani”. Noi pensiamo che occorra reagire, specialmente come territorio del Mezzogiorno“
“E farlo, – continua la nota della Cisl – non solo per dare speranza alle nostre migliaia di disoccupati, giovani scolarizzati e Neet in particolare ma anche per mettere a frutto risorse finanziarie già disponibili, evitando che le stesse diventino residui passivi e, anche, di persistere nell’errore di mancate progettazioni che priverebbero la nostra comunità, come già avvenuto nel recente passato, di ingenti risorse provenienti dai Fondi Europei 2014-2020. Più volte poi, negli ultimi mesi, come Cisl Taranto Brindisi siamo intervenuti sulle opportunità offerte dal Piano Straordinario per il Lavoro – Per un lavoro di cittadinanza, comprensivo dei cosiddetti cantieri di cittadinanza e del protocollo per il lavoro minimo di cittadinanza, frutto dell’Accordo sottoscritto il 28 luglio 2014 tra i Cisl, Cgil Uil e Regione Puglia“.
“Abbiamo insistito sulla necessità che a Taranto, come avvenuto altrove in Puglia – aggiunge la Fumarola – venisse elaborato un Protocollo tra le istituzioni territoriali, sollecitando le disponibilità del Presidente della Provincia e dei Sindaci ionici, affinché non sottovalutassero la possibilità di utilizzare le risorse disponibili ed elaborassero progetti mirati. Oggi prendiamo atto di un immobilismo ingiustificato che rischia fortemente di mettere a rischio la credibilità non già delle istituzioni locali in quanto tali ma di una classe politica che, probabilmente, ha la testa protesa alle prossime scadenze elettorali ed è disattenta agli innumerevoli drammi personali e familiari che la mancanza di lavoro determina”
“Esprimiamo l’auspicio – conclude la nota – che si recuperi il tempo perduto e, con esso, un dialogo sociale con il sindacato, con le forze economiche e con tutti i portatori di interessi che intendano coinvolgersi in questa battaglia di civiltà, allo scopo di venire incontro alle domande di persone che versano in condizioni di particolare fragilità sociale. Non è più rinviabile il rilancio di una iniziativa comune per affrontare e risolvere, corresponsabilmente, la serie infinita di emergenze sociali ed occupazionali con cui Taranto si misura ogni giorno.”