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22 Novembre 2024 01:54

SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 2 MILIONI DI EURO AD IMPRENDITORE CASERTANO, LEGATO AL CLAN DEI CASALESI, FAZIONE ZAGARIA

Le indagini svolte dalla DIA sul destinatario dell’odierna misura, delegate dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno consentito non solo di ricostruire il suo assetto patrimoniale, ma anche di delineare la “pericolosità qualificata" del Donciglio, derivante dai rapporti emersi con il Clan dei casalesi, fazione Zagaria

di REDAZIONE CRONACHE

La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere, su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica di Napoli e del Direttore della DIA, nei confronti di dell’ imprenditore edile Raffaele Donciglio della provincia di Caserta. Le indagini svolte dalla DIA sul destinatario dell’odierna misura, delegate dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno consentito non solo di ricostruire il suo assetto patrimoniale, ma anche di delineare la “pericolosità qualificata” del Donciglio, derivante dai rapporti emersi con il Clan dei casalesi, fazione Zagaria, nel delicato e strategico settore della gestione degli appalti all’interno dell’ Azienda Ospedaliera “S. Anna e S. Sebastiano” di Caserta,  la cui direzione generale venne sciolta nell’ aprile 2015 dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’Interno, per infiltrazioni mafiose.

La relativa inchiesta giudiziaria, per la quale Donciglio era stato condannato nel 2019 dalla Corte di Appello di Napoli alla pena di sette anni di reclusione, aveva accertato la piena operatività del citato clan all’interno della struttura sanitaria, facendo emergere una pervasiva e consolidata rete di connivenze e collusioni venutasi a creare con appartenenti al mondo della pubblica amministrazione, della politica e dell’imprenditoria, che garantiva il controllo e la gestione, in regime di assoluto monopolio, degli appalti e degli affidamenti diretti di lavori all’interno dell’ospedale casertano. Il processo in Corte d’Appello per le infiltrazioni camorristiche nell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta da parte del clan Zagaria, si era concluso con tredici condanne ed una sola assoluzione. I giudici napoletani avevano confermato, tra gli altri, seppur riducendole, le pene a carico di Elvira Zagaria (sorella del “capoclan” Michele), Bartolomeo Festa, dirigente dell’ospedale di Caserta; Remo D’Amico di Caserta; Giuseppe Gasparin, ex sindaco di Caserta; Domenico Ferraiolo, segretario del Pd di Piedimonte Matese; Vincenzo CangianoOrlando Cesarini di Piedimonte Matese; e l’imprenditore colluso Raffaele Donciglio

Già tra il 2015 ed il 2020 i beni accertati nella disponibilità dell’ imprenditore venivano raggiunti dai decreti di sequestro e confisca emessi dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere, su proposta del Procuratore della Repubblica di Napoli. L’odierno decreto di sequestro ha interessato titoli finanziari per un valore complessivo in oltre 2 milioni di euro, riscontrati all’esito di recente attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli ed eseguita dalla DIA, nella disponibilità del suddetto imprenditore ed accumulati nello stesso periodo in cui è documentata la sua adesione al sodalizio casalese.

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