di REDAZIONE CRONACHE
Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto, Dr. Benedetto Ruberto, su richiesta del Procuratore della Repubblica Aggiunto, Dr. Maurizio Carbone, al termine del primo grado di giudizio, celebrato con rito abbreviato, al termine del quale l’ avvocato Angelo Esposito è stato condannato per il reato di peculato alla pena di due anni di reclusione e contestualmente è stata disposta la confisca della somma per 84.503,35 euro.
Le articolate indagini, eseguite nei confronti dell’avvocato Esposito, avviate a seguito di un esposto dei revisori dell’ ordine professionale erano state condotte da militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto, anche attraverso l’esecuzione di mirati accertamenti bancari e l’esame della documentazione amministrativo-contabile acquisita presso l’Ordine degli Avvocati di Taranto.
Nei confronti dell’avvocato Esposito la Guardia di Finanza aveva ipotizzato il reato di peculato in quanto lo stesso si era appropriato di risorse finanziarie dell’Ordine, distraendole dagli scopi istituzionali, per complessivi 184.503,35 euro.
In particolare, nel corso dell’attività investigativa era emerso che avendone la disponibilità, l’ avvocato Esposito aveva impiegato somme di denaro attingendo dai conti dell’Ordine degli avvocati jonici utilizzando carte di credito ed assegni bancari per effettuare dei pagamenti personali.
A seguito di quanto emerso dalle indagini eseguite dalla Guardia di Finanza, la Procura della Repubblica ha chiesto ed ottenuto un decreto di sequestro preventivo fino alla concorrenza di euro 84.503,35 equivalenti alla differenza tra la somma complessivamente distratta e quella già restituita (ben 100mila euro) dall’ avvocato Esposito all’Ordine degli avvocati di Taranto.
Un’ iniziativa quella della Procura di Taranto, che seppure pienamente legittima di fatto complicherà non poco all’ avvocato Esposito la possibilità e buona volontà, ampiamente dimostrata, di poter continuare a restituire quanto dovuto al proprio Ordine.