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29 Novembre 2024 16:28

Sequestrati oltre 23 milioni di euro per “bonus” da canoni di locazione per beneficiari richiedenti il reddito di cittadinanza ed extracomunitari

I finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore della Guardia di Finanza hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo avente ad oggetto crediti derivanti da canoni di locazione per oltre 23 milioni di euro vantati da 29 soggetti.

A seguito di un’articolata attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord guidata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, questa mattina personale del Gruppo della Guardia di Finanza di Frattamaggiore ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, avente ad oggetto crediti derivanti da canoni di locazione per oltre 23 milioni di euro, vantati da 29 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, rispettivamente residenti o aventi sede per la maggior parte tra le province di Napoli e Caserta.

L’attività d’indagine fa seguito ad analoghe operazioni, già condotte nei mesi di marzo e giugno scorso, che hanno consentito di sottoporre a sequestro crediti fiscali connessi alle agevolazioni introdotte dal Decreto “Rilancio”, di natura fraudolenta, per complessivi 880 milioni di euro. ln particolare, sono emersi ulteriori negoziazioni fraudolenti, connesse per lo più alla fruizione di canoni di locazione previsti dal medesimo decreto rilancio, rivelatisi del tutto inesistenti. I cessionari, per la quasi totalità extracomunitari già segnalati irreperibili sul territorio nazionale, avevano infatti comunicato ali’ Agenzia delle Entrate, attraverso l’inserimento di moduli di cessione al portale Entratel, la disponibilità cli crediti per l’ammontare di svariati milioni di euro, ricevuti a fronte di fantomatiche locazioni immobiliari, per lo svolgimento di attività d’impresa, che in realtà non sono mai avvenute.

Nel corso delle indagini, oltre ad essere stata ricostruita l’articolata filiera delle cessioni a catena eseguite dai responsabili, è stato anche accertato che tra questi quasi il 50% risultava percettore o comunque richiedente il reddito di cittadinanza, aspetto evidente dell’incompatibilità tra la effettiva dimensione economico-imprenditoriale cui appartengono gli indagati e le movimentazioni delle ingenti risorse finanziarie delle quali, solo apparentemente, disponevano.

Ulteriore conferma della natura illecita delle provviste creditizie certificate ali’ Agenzia delle Entrate è stata poi desunta dalla ricostruzione di alcune movimentazioni che, solo formalmente, sarebbero state eseguite da un soggetto in realtà deceduto in data antecedente alle negoziazioni eseguite a suo nome sul portale Entratel, per un ammontare pari a Euro 138.000,00. Per tale evidenza sono in corso accertamenti mirati all’esatta identificazione del responsabile.

La Procura della Repubblica di Napoli Nord, pertanto, all’esito della ricostruzione della vicenda, ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale in sede, il sequestro preventivo di crediti per un importo complessivo pari a 23.186.436,00 euro, al fine d’impedire la dispersione di risorse pubbliche mediante la monetizzazione o l’utilizzo in compensazione dei crediti a danno dell’Erario. L’attività illecita oggetto di accertamento che, come detto, realizza un comportamento delittuoso già in precedenza monitorato, è di tale gravità, per l’elevatezza delle somme negoziate, da poter concretamente detenninare un sensibile nocumento alle risorse pubbliche, depauperate e distolte dalla loro corretta destinazione prevista in seno al più ampio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

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