ROMA – La Procura di Lecce ha sottoposto a sequestro probatorio il nuovo cantiere Tap chiamato Cluster 5 da dove sono stati appena espiantati 448 ulivi per consentire la costruzione del microtunnel del gasdotto, a seguito di una presunta violazione della prescrizione contenute nella VIA (la Valutazione di impatto ambientale n.d.r. ). Il sequestro è stato eseguito oggi dai Carabinieri del Noe e Carabinieri Forestali di Lecce che hanno svolto accertamenti sulla base di esposto presentato nei giorni scorsi dai parlamentari Diego De Lorenzis, Daniela Donno e Leonardo Donno del M5S.
“Una vicenda che la dice lunga – affermano i tre deputati pugliesi in una nota – su quanto si sarebbe potuto fare e non si è fatto in tutti questi anni, per incapacità o per mancanza di una reale volontà di intervenire da parte del Presidente Emiliano che non perde occasione per ricordare nei salotti televisivi il suo passato da magistrato e da profondo conoscitore della giurisprudenza; tuttavia è servito ancora una volta l’intervento del Movimento 5 Stelle per ottenere un serio e importante risultato nella battaglia per la tutela della nostra terra”.
L’area nella quale ricade il nuovo cantiere Tap è di circa 60 ettari . Quattro dei 60 ettari sequestrati dai Carabinieri del Noe sono aree in possesso di Tap, già recintate per effettuare i lavori di scavo per il microtunnel del gasdotto e da dove sono stati espiantati 445 ulivi e abbattuti altri tre perché affetti da xylella. Le piante eeano state già invasate e trasportate proprio nella giornata di ieri, in un’area adiacente nella parte terminale del Cluster 4, anch’essa recintata, e sottoposta a sequestro. Nei 60 ettari sequestrati dalla procura di Lecce è compresa incredibilmente anche parte della stessa azienda agricola “Le Paesane” per l’impossibilità di distinguere catastalmente le aree in possesso di Tap dalle restanti.
Tap in una nota dopo il sequestro del cantiere così replica: “Tap, nella convinzione di aver operato nel pieno rispetto delle disposizioni legislative in materia e delle autorizzazioni ricevute, ribadisce l’assoluta fiducia nella magistratura e fornirà tempestivamente alla Procura tutti i chiarimenti necessari volti ad ottenere il dissequestro dell’area“. L’azienda precisa che il sequestro probatorio disposto dalla Procura di Lecce riguarda “il solo cantiere predisposto tra il km 2.90 e il km 3.98 della pista di lavoro per la posa del gasdotto, nel quale nei giorni scorsi era stato concluso l’espianto e il trasferimento di 448 ulivi” e chiarisce che ” Il cantiere di San Basilio dove è in corso di ultimazione il pozzo di spinta per la costruzione del Microtunnel non è sotto sequestro e in esso si lavora regolarmente“.