Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto guidati dal colonnello Valerio Bovenga hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, per un importo complessivo di oltre 1 milione di euro. Il provvedimento cautelare in questione, emesso dal Gip dr. Francesco Maccagnano del Tribunale di Taranto, su richiesta di adozione avanzata dalla pm dr.ssa Marzia Castiglia della Procura della Repubblica locale, rappresenta l’epilogo di complesse attività investigative condotte dalle Fiamme Gialle tarantine a partire dal 2021 nei confronti dalla società cooperativa Costruiamo Insieme che ha sede legale in via Cavallotti 84 a Taranto.
4 persone sono indagate per l’ipotesi di reato di appropriazione indebita: la presidente della cooperativa Nicole Sansonetti, di 52 anni, del vicepresidente Felice Guarino di 53 anni, Chiara Castello di 53 anni ed Alberto Durante di 66 anni, soci sino al marzo del 2017. All’esito delle investigazioni svolte è emerso che gli indagati, tra il 2017 e il 2018, avrebbero ricevuto dalla cooperativa Costruiamo Insieme che opera a Taranto nel settore dell’assistenza agli immigrati, somme di denaro a titolo di “anticipazioni”, per un importo di oltre 1 milione di euro, apparentemente mai reinvestite nell’attività del soggetto economico. Il credito accumulato dalla cooperativa nei confronti dei soci sarebbe stato successivamente compensato mediante il riconoscimento in favore dei beneficiari di ingenti e ingiustificati ristorni.
Inoltre risulta che la cooperativa Costruiamo Insieme ha utilizzato i fondi societari per acquistare un’appartamento a Milano del valore di 250mila euro che non è mai stato utilizzato per i fini sociali per i quali è stata costituita la cooperativa. Ma non solo. Acquistata anche una villa nel villaggio residenziale “Riva dei Tessali” a Castellaneta Marina, ed una masseria a Martina Franca.
Attualmente la cooperativa Costruiamo Insieme è inattiva e risulta aver ceduto la sede del centro d’accoglienza tarantino alla cooperativa barese Lavoriamo Insieme che secondo gli investigatori delle Fiamme Gialle potrebbe essere controllata dagli stessi indagati, e che peraltro si occupa prevalentemente di progettazione, l’erogazione e la gestione di servizi socio-educativi diurni per minori e famiglie, e che nel 2016 ha ottenuto l’ autorizzazione definitiva al funzionamento della Comunità Alloggio per Gestanti e Madri con Figli a Carico “OIKOS”(ai sensi della L. R. 19/2006 e s.m.i.), con determinazione del Comune di Bari.
La cooperativa tarantina Costruiamo Insieme , attualmente sotto indagine, ha gestito negli anni che vanno dal 2015 al 2018 sette centri di accoglienza straordinaria per lo più nel tarantino e nel barese (a Bitonto e Modugno) attività per la quale ha incassato dalla Prefettura di Taranto e da quella di Bari la somma 16,5 milioni di euro .
L’attività di questo genere di cooperative si basa sull’aggiudicazione di bandi pubblici delle Prefetture a cui fa seguito l’accoglienza ed assistenza degli immigrati da ospitare nelle strutture idonee. L’ultimo bilancio disponibile della cooperativa Costruiamo Insieme è quello relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, che riporta una perdita pari a 2,7milioni di euro. Nei due anni precedenti, cioè 2017-2018 le attività societarie avevano riportato utili per un totale di oltre 5 milioni di euro.
Una circostanza controversa è che la cooperativa indagata, seppure risulta “inattiva” alla luce degli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza, sul proprio sito e sulla pagina Facebook (vedi QUI) sembrerebbe essere attiva, l’ultimo post pubblicato è in data 16 agosto 2022, e pubblica una serie di interviste audio (che dalla voce sembrerebbero effettuate dal giornalista tarantino Claudio Frascella) che spaziano dal gruppo musicale dei Pooh al comandante della Polizia Locale di Taranto Michele Matichecchia.
AGGIORNAMENTO DEL 26.07.2023
A seguito del dissequestro disposto dal Tribunale del Riesame di Taranto, e della richiesta di archiviazione richiesta dalla Procura di Taranto nei confronti degli indagati, accolta dal Gip che ha disposto l’archiviazione e la restituzione degli atti al pm.
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