I Carabinieri del NOE di Lecce guidati dal tenente colonnello Nicola Candido, hanno eseguito un sequestro preventivo, in attuazione del decreto emesso dal Gip dr.ssa Simona Panzera del Tribunale di Lecce, su richiesta dei pubblici ministeri dr. Lanfranco Marazia della Procura di Taranto e dal dr. Alessio Coccioli della Direzione Distrettuale di Lecce di Lecce , fino alla concorrenza di 6,3 milioni di euro nei confronti della società Alfa srl, con sede in Calenzano (Firenze), precedentemente denominata Vergine srl che gestiva l’omonima discarica Vergine ubicata in località Palombara a Lizzano (TA), nella competenza territoriale dell’ isola amministrativa di Taranto, già peraltro oggetto di un sequestro preventivo effettuato nel febbraio 2014.
Il sequestro è stato notificato ai legale rappresentanti della Vergine srl, Paolo Ciervo e Mario Petrelli (ex vice presidente del Taranto F.C. negli anni della presidenza dell’ assessore regionale di SEL, Fabrizio Nardoni) al direttore tecnico del’impianto Pasquale Moretti, che vengono ritenuti responsabili di aver causato e quindi generato l’emissione di sostanze odorigene quali il solfuro di idrogeno e biogas derivanti da processi di gestione e post gestione delle vasche di raccolta e di trattamento dei rifiuti. Attività questa che ha causato ” molestia olfattiva e disturbi di vario genere” alla popolazione del comune di Lizzano. Nel registro degli indagati è stata iscritta anche la società Vergine srl (ora Alfa srl) in applicazione le norme introdotte al testo unico dell’ambiente del 2011 .
Inoltre, è stato contestato ai due custodi giudiziari, di aver realizzato e gestito sul sito sequestrato una discarica non autorizzata di percolato, accumulato in non meno di 5000 tonnellate, all’interno del bacino di abbancamento, omettendo anche di effettuarne il periodico smaltimento e violando i sigilli di sequestro collocati dai Carabinieri nel 2014.
I 6,3 milioni sequestrati, sotto forma di denaro, azioni e beni delle due società, costituirebbero l’ingiusto profitto realizzato dai gestori della discarica, dovuto agli utili conseguiti e risparmiati nella gestione della discarica, che non era conforme alle disposizioni di legge. Infine è stato contestato l’illecito amministrativo alle società che si sono succedute nella gestione dell’impianto .
Il sequestro è avvenuto peraltro in concomitanza ad una pubblica assemblea organizzata dal consigliere regionale Cosimo Borraccino (SEL), presidente della Commissione Personale e Affari Generali della Regione Puglia, per discutere con la cittadinanza della vicenda della discarica di rifiuti non pericolosi “Vergine” , parteciperà , priva dell’Autorizzazione Integrata Ambientale sin dal 1 aprile dello scorso anno, come da Determina della Provincia di Taranto (IX Settore).
Il consigliere Borraccino, in una nota stampa ha reso noto che sin dell’inizio del mese di gennaio, aveva chiesto, all’assessore all’Ambiente Santorsola, tutte le necessarie azioni amministrative per giungere alla definitiva chiusura e messa in sicurezza del sito. Ci hanno pensato prima a farlo i Carabinieri del NOE – Nucleo Operativo Ecologico dell’ Arma.