di REDAZIONE CRONACHE
Il collegio giudicante della Corte d’Appello di Taranto presieduta dal giudice Del Coco, a latere Cavallone ed Incalza, ha riqualificato il capo di accusa in truffa aggravata nei confronti dell’ex finanziere calabrese Pietro Stabile di 54 anni, riducendo la pena di reclusione a sette anni e mezzo . I giudici hanno anche ridotto da 50.000 a 15.000 euro la provvisionale in favore della parte civile, rappresentata in giudizio dall’avvocato Gaetano Vitale.
Questa la decisione con il quale si è arrivati ad una sentenza di secondo grado del procedimento che vede alla sbarra lo Stabile arrestato ed incarcerato con la contestazione di estorsione ai danni di un fruttivendolo tarantino, con le continue richieste di denaro che l’ex finanziere (radiato dal corpo) aveva fatto fatto ripetutamente alla vittima, un noto fruttivendolo tarantino, il quale dopo aver ricevuto ripetutamente delle richieste di denaro, denunciò tutto alla Polizia di Stato che arrestò lo Stabile in flagranza di reato.
Il processo nei confronti dell’ex-maresciallo Stabile, difeso dall’avvocato Emidio Attavilla si era concluso in primo grado con la condanna dell’imputato a nove anni e dieci mesi riformata dalla Corte di Appello in sette anni e mezzo.