di Antonello de Gennaro
Il Gip del Tribunale di Roma nel respingere la richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero (cioè la pubblica accusa !) in udienza, ha deciso oggi ai sensi dell’ art. 429 c.p.p. , a seguito delle fantomatiche accuse mosse nei miei confronti del giornalista Mimmo Mazza e di alcuni magistrati tarantini (Pietro Argentino, Giovanna Cannarile, Rosalba Lopalco, che sono stati tutti denunciati dal sottoscritto alla Procura di Potenza – n.d.a. ) che il processo nei miei confronti si celebrerà con prima udienza a Roma il prossimo 9 gennaio 2019 .
Non ho quindi alcun problema a raccontarlo ai nostri lettori, nella consapevolezza e certezza che nel corso del giudizio sarà agevole dimostrare la mia assoluta estraneità alla accuse strumentali e prive di alcun fondamento e prova, circostanze queste che avevano sinora indotto i due Gip del Tribunale di Taranto (la dr,ssa Gilli ed il dr. Ruberto) a prosciogliermi delle accuse del Mazza e dei magistrati compiacenti da me denunciati alla Procura di Potenza , il Tribunale del Riesame di Taranto (presidente Colangelo, a latere Di Roma e Caroli) e persino al 5a Sezione della Suprema Corte di Cassazione (sezione specializzata in materia di diffamazione e reati contro la persona) che accogliendo la richiesta della Procuratore Generale della Cassazione, aveva rigettato il ricorso della Procura di Taranto ritenendolo “totalmente inammissibile“.
L’ enorme mole di documenti processuali che potete vedere con i vostri occhi non ha consentito quindi al Gip del tribunale di Roma di esprimersi nel merito della vicenda, e come consuetudine procedurale del Tribunale romano si è preferito quindi lasciare al giudice monocratico, il compito di stabilire la verità nel corso del processo che si svolgerà, processo che affronto nella più totale serenità e certezza che anche questa volta alla fine come sempre la giustizia trionferà.
Ricordo come ho sempre ricordato a tutti in occasione di altri processi che vi abbiamo raccontato su queste pagine , che essere “rinviati a giudizio” non costituisce una sentenza di condanna , e che quindi per la Legge e per l’articolo 27 della Costituzione, il sottoscritto è ancora innocente, come lo sono tutti coloro che affrontano un processo. Una precisazione doverosa sopratutto per tranquillizzare… le “cassandre” ed “avvoltoi” tarantini che inizieranno a volteggiare per brindare al niente !
Ho affrontato processi ben più delicati ed ardui dai quali sono sempre uscito a testa alta, senza mai nascondermi dietro la prescrizione come invece hanno fatto altri, compreso lo stesso denunciante Mazza, o come non pochi giornalisti (come anche lui) che fanno pagare dei cospicui risarcimenti a seguito delle proprie diffamazioni dal proprio editore, ottenendo la remissione di querela.
Vi anticipo sin d’ora che il CORRIERE DEL GIORNO pubblicherà tutti gli atti del processo che mi riguarda, udienza dopo udienza, affinchè tutti voi cari lettori possiate leggere, verificare e rendervi conto da soli e sopratutto con i vostri occhi l’insussistenza delle accuse montate nei miei confronti da parte di qualcuno come il sindacalista Mimmo Mazza che aveva come unico obiettivo e richiesta in querela quello di ottenere il sequestro giudiziario (mai ottenuto !) della testata CORRIERE DEL GIORNO co-fondata da mio padre nel 1947, e da me diretta attualmente da oltre 4anni. al momento l’unico giornale posto sotto custodia giudiziaria dal Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, è la GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.
E voglio ricordare sempre a tutti di aver ottenuto alcuni mesi da parte della Procura di Bari il rinvio a giudizio per diffamazione dell’ attuale segretario nazionale della FNSI Raffaele Lorusso, nelle sue vesti di ex-presidente dell’ Assostampa di Puglia, il sindacato regionale dei giornalisti pugliesi di cui il Mazza è vice presidente.
Giusto per la cronaca e per la realtà dei fatti.
Dimenticavo qualcosa. Il mio legale sta già predisponendo ricorso per Cassazione nei confronti della decisione del Gip del Tribunale di Roma (stranamente cambiato all’ultimo minuto), che quindi non è ancora definitiva.