Per il codice della strada, si sa, è vietato. In Italia, almeno. L’attraversamento stradale in direzione opposta al senso di marcia è invece consentito agli appassionati delle due ruote in Germania, Francia, Belgio, Ungheria, Svizzera e in altri Paesi europei. Una
forma di viabilità, lo evidenziamo, non ancora lecita nel Bel Paese ma, per così dire, talvolta anticipata da alcuni ciclisti tarantini che da trasgressori rischiano di diventare precursori di un nuovo modo di vivere la città. E’ dei giorni scorsi la richiesta di alcuni comuni italiani al ministero dei trasporti di introdurre nel Codice della strada il cosiddetto “senso unico eccetto bici“.
Le prime città a chiederlo, incassando però subito il no del Parlamento, sono state Torino, Bologna e Milano. A bocciare la proposta, un emendamento, accolto dalla commissione Trasporti della Camera. Quello della viabilità in bicicletta è un tema caldo a Taranto che inizia, seppur ancora lentamente, ad incrementare la buona abitudine delle due ruote. “E’ bene essere cauti sul contromano in bici e bisogna studiarsela bene – commenta il vice sindaco Lucio Lonoce, assessore ai lavori pubblici – intanto, nelle scorse ore, abbiamo deliberato in giunta la messa in campo di 1 milione e mezzo di euro per proseguire i lavori in città. Già 700mila euro sono stati spesi per la pista ciclabile di viale Magna Grecia e per il rifacimento del manto stradale, dell’illuminazione e dei marciapiedi in quel tratto e non solo. E’ necessaria una conferenza di servizi sul tema, tra assessorati competenti e Polizia municipale“.
Concorda il Comandante dei vigili urbani Michele Matichecchia: “Serve un gruppo di lavoro per mettere su un piano globale per la gestione della viabilità in bici. Gruppo che auspichiamo si formi già a settembre – afferma il comandante, che anticipa – stiamo pensando anche alla possibilità di aprire ai ciclisti le corsie preferenziali dei bus e dei taxi“. Nei Paesi europei il contromano ciclabile esiste da oltre dieci anni e, secondo gli osservatori nazionali, senza alcun incremento di incidenti stradali (più frequenti invece agli incroci). Quanto a Taranto, quello degli infortuni è “un problema legato soprattutto all’attenzione e alla responsabilità dei singoli conducenti“, afferma ancora il Comandante della municipale.
La verità però non è solo questa. La responsabilità è pure di chi controlla. O meglio, di chi non controlla. Basta guardarsi attorno: siamo in una città in cui appare normale andare in moto senza casco, in più di due persone, con bambini a bordo incastrati nel migliore dei casi, tra i genitori, se non messi addirittura alla guida. Siamo in una città in cui è normale attraversare in qualsiasi punto della strada e indipendentemente dai colori del semaforo. Siamo in una città in cui le buche costringono a pericolosi slalom nel traffico e, ancora, siamo in una città in cui ciò che è legge spesso è interpretato come relativo, dall’obbligo delle cinture al divieto dell’uso del cellulare alla guida e così via. C’è tanto da risolvere, da controllare, prima che Taranto possa arrivare al contromano in bici. Comportamento che rimane alla stregua degli altri elencati e, dunque, illegale e pericoloso. Obbligo chiedersi: ma cosa fanno e dove sono le Forze dell’ Ordine ? A Taranto esistono ancora la legge ed il Codice della Strada ?