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5 Novembre 2024 07:26

Sicilia: il tribunale sospende validità delle “regionarie” M5S

In forse la candidatura di Giancarlo Cancellieri dopo ricorso. Si tratterebbe di uno di quei "testi-ricatto"che il movimento di Beppe Grillo e Casaleggio fa firmare ai candidati chiamandoli "codici etici" ma che in realtà di etico hanno ben poco o meglio nulla secondo quanto stabilito dal tribunale di Genova, nel ricorso vinto da un’altra celebre esclusa, Marika Cassimatis - mentre in realtà sono clausole contrattuali Ancora una volta le regole....interne del M5S vengono ridicolizzate dalla giustizia ordinaria

ROMA – Un’altra tegola sul Movimento Cinque Stelle in Sicilia a poco meno di due mesi dalle elezioni regionali.  La quinta sezione civile del Tribunale di Palermo ha sospeso la validità ed inficiato gli effetti delle cosiddette “regionarie” siciliane, le elezioni online “grilline” che avevano indicato Giancarlo Cancelleri quale candidato del Movimento a governare la Sicilia. Il provvedimento cautelare emesso dal giudice sospende l’elezione e rinvia la causa al 18 settembre per l’integrazione del contraddittorio nei confronti dei candidati classificatisi in posizione utile per entrare in lista.

nella foto Giancarlo Cancelleri e Beppe Grillo

Il ricorso è stato presentato da Mauro Giulivi, un militante siciliano del M5S , assistito dagli avvocati Lorenzo Borrè e Riccardo Gentile. Giulivi era stato escluso per non aver firmato un documento che gli era stato sottoposto dal Movimento e dallo staff, necessario per potersi candidare. Si tratterebbe di uno di quei “testi-ricatto”che il movimento di Beppe Grillo e Casaleggio fa firmare ai candidati chiamandoli “codici etici” ma che in realtà di etico hanno ben poco o meglio nulla secondo quanto stabilito dal tribunale di Genova, nel ricorso vinto da un’altra celebre esclusa, Marika Cassimatis – mentre in realtà sono clausole contrattuali sul modello dei contratti dell’e-commerce (spesso l’adesione viene chiesta anche con semplice clic, che varrebbe come consenso).

Mi si chiedeva ha scritto Giulivi su Facebook -, con un preavviso di 2 ore e 30 minuti, di recarmi presso una fantomatica sede e firmare un documento, mai letto prima, indispensabile per confermare la mia candidatura. Dal momento che ho “sfortunatamente” un lavoro, non ho potuto né leggere, né recarmi in via Scrofani entro le ore 20“.

Giulivi ha una mail inviata allo «staff» in cui – come più che legittimo – chiede di poter leggere il testo e rifletterci su qualche momento prima di firmarlo a scatola chiusa. È la ragione per cui lo staff lo sospende, e poi gli invia questa mail: “Ciao Mauro, abbiamo notato che hai accettato la candidatura per le regionali siciliane, tuttavia uno dei requisiti per avanzare la propria candidatura è il non avere procedimenti disciplinari in corso ovvero di non aver ricevuto sanzioni disciplinari da parte degli organi del MoVimento 5 Stelle negli ultimi 6 mesi. A tuo carico risulta un procedimento in corso con il Collegio dei Probiviri. Viene quindi meno uno dei requisiti per la candidatura. Pertanto ti comunichiamo che sei stato rimosso dall’elenco dei candidati. Un saluto Lo Staff“.

Ma allo “staff” il saluto è arrivato dal Tribunale di Palermo, in attesa della decisione definitiva.

La giudice Claudia Spiga nell’ordinanza di sospensione così spiega la sua decisione: “Poiché non risulta (né è stato allegato) che detta adesione dovesse intervenire prima della candidatura proposta on line, e al contrario risulta che nella precedente procedura per le comunarie detta adesione è stata richiesta solo all’esito delle primarie, e poiché il Giulivi è stato escluso da detta procedura, senza formalizzazione di alcun invito alla relativa sottoscrizione, deve escludersi la sussistenza della causa ostativa alla candidatura (mancata sottoscrizione del c.d. codice etico) prospettata dall’associazione resistente“, e continua, “Il mancato avvio del procedimento disciplinare comporta l’insussistenza della causa di esclusione della candidatura di Mauro Giulivi indicata nel provvedimento impugnato. Sussiste quindi il fumus della richiesta di sospenzione in ragione dell’evidente capacità lesiva di detta delibera del diritto di elettorato passivo dell’istante e rispetto al quale la candidatura alle primarie costituisce atto prodromico”. Pertanto il giudice “dispone la sospensione dell’esecuzione delle determine di individuazione dei “candidati più votati” alle “regionarie” siciliane pubblicate sul sito interne del Movimento in data 4 e 9 luglio.”

Giulivi, l’attivista del M5s che ha presentato il ricorso, è il “compagno” di vita  della parlamentare nazionale Chiara Di Benedetto, vicina all’ala dei cosiddetti “monaci” guidata da Riccardo Nuti, l’ex leader palermitano del M5s sospeso in seguito all’inchiesta sulle firme false per le elezioni amministrative del 2012. Non a caso i legali che assistono Giulivi,  cioè avvocato Lorenzo Borrè e Riccardo Gentile, sono gli stessi che hanno intentato cause in passato contro il M5s, l’ultima in ordine di tempo per la candidata genovese Marika Cassimantis.

Giulivi, cinque anni fa si era candidato nella lista del M5S all’Assemblea Regionale Siciliana, risulta il più votato nel collegio di Palermo dopo l’ex senatore del M5S Francesco Campanella (primo dei non eletti) oggi esponente di Mdp – Art 1, . A seguito delle dimissioni del deputato regionale Giorgio Ciaccio, anche lui rinviato a giudizio per l’ “affaire firme false”, dovrebbe subentrare al suo posto. Le dimissioni di Ciaccio sono state bocciate dall’Aula anche con il voto di alcuni deputati 5 stelle.

Il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari critica i 5 stelle: “Mi auguro che tutto venga chiarito e che Giancarlo Cancelleri possa proseguire regolarmente la sua campagna elettorale: intendiamo vincere sul campo, non certo grazie alla decisione di un Tribunale. Resta il fatto che questa notizia deve far riflettere su quanto avviene all’interno del Movimento 5 Stelle: dalla vicenda delle ‘firme false’ a Palermo ai pasticci amministrativi del sindaco Raggi a Roma, al ‘caos’ delle comunarie a Genova, gli esempi di approssimazione e superficialità dei grillini sono davvero troppi“.

Il militante del M5S Mauro Giulivi ha commentato:A prescindere dalla decisione presa dal giudice, tengo a precisare e ribadire che la mia è una battaglia di trasparenza e rispetto delle regole, valori fondanti del Movimento che seguo e sostengo ormai da diversi anni e che prima di arrivare a questo stadio, proprio in virtù del rispetto per il Movimento e per ciò che rappresenta, per settimane ho cercato il dialogo e la mediazione, ma niente da fare, ho ricevuto solo picche e porte in faccia“.

Ma Luigi Di Maio fa finta che non sia successo nulla: “La campagna elettorale per Giancarlo Cancelleri presidente va avanti. Noi ce la metteremo tutta. Stateci vicini, perchè sarà molto importante che anche tutte le persone di buona volontà di questa regione ce la mettano tutta per provare a cambiare“. “Più che un test nazionale, il voto del 5 novembre lo vedo come un referendum: si può votare contro chi ha usato la Sicilia come un bancomat o votare per noi“. Così Luigi Di Maio questa mattina a Radio Capital dove aveva aggiunto: “E’ ovvio che il voto in Sicilia sarà un segnale utile. Anche nel 2012 dopo il successo in Sicilia siamo diventati la prima forza politica a livello nazionale” alle elezioni del 2013.

Una nota sul blog di Grillo usa toni più concilianti: “ll Movimento 5 Stelle in Sicilia ci sarà, non c’è nessun rischio caos. Il tribunale ha semplicemente accolto il ricorso di un iscritto che vuole essere in lista e, come misura cautelare, ha sospeso le regionarie. Ciò non toglie che il Movimento 5 Stelle parteciperà alle elezioni, come previsto, e lo farà seguendo le decisioni che verranno prese dal tribunale“. 

La “scommessa siciliana” per Casaleggio-Di Maio-Cancelleri si complica non poco.

 

 

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