A soli 22 anni Jannik Sinner da Sesto Pusteria, non fa sconti a nessuno e si prende anche la vittoria del “Miami Open”, secondo Master 1000 della carriera, conquistando il 13° titolo, terzo stagionale su quattro tornei giocati, e diventa numero 2 del ranking scalzando Carlos Alcaraz. Lo swing americano (semifinale a Indian Wells, trionfo in Florida) si chiude con con un sorriso grande così sul viso di Sinner: il ruolino di marcia è rispettato, il piano di crescita avanza, dall’inizio dell’anno (primo titolo Slam in Australia) Sinner è al momento il giocatore più forte del mondo, battuto solo da Alcaraz in una giornata di grazia, com’è successo in California due settimane fa.
Jannik non era uscito ridimensionato da quella sconfitta e infatti a Miami la musica è un’altra storia e Gregor Dimitrov, il tennista quasi 33enne che sta vivendo una seconda carriera, se n’è accorto subito. “Sono orgoglioso di me e del risultato, all’inizio del torneo ho faticato, poi mi sono sentito sempre meglio — ha detto Sinner alla fine della finale, centrando il bersaglio al terzo tentativo dopo le finali 2021 e 2023 —. Segreti non ce ne sono: cerco di godermi il momento e di migliorare con il lavoro, tutti i giorni. Oggi ho giocato tatticamente nel modo giusto, vincendo i punti importanti. Medvedev e Dimitrov sono due giocatori molto diversi ma sono contento di aver trovato le soluzioni per batterli. Buona Pasqua a tutti gli italiani!“.
Da domani lunedì primo aprile ale spalle dell “monumento” Djokovic, in classifica ci sarà l’Italiano (e non è un pesce d’aprile), o, piuttosto, la sua meglio gioventù. Jannik è il ragazzo nato per riscrivere la storia del nostro sport: nessun tennista azzurro dal 1973 era mai arrivato così in alto nella classifica mondiale, superandoo anche il datato e controverso record di Nicola Pietrangeli, che nel biennio del bis a Parigi, ’59-’60, era stato accreditato dai giornalisti anglosassoni che all’epoca stilavano la classifica mondiale, alla terza posizione mondiale.
“Troppo” Sinner per tutti, anche a Miami. Esattamente come accaduto a Melbourne ed a Rotterdam. Una meravigliosa alba rossa che si colora di azzurro, che si preannuncia spaventosa per gli avversari si allunga sulla stagione della terra battuta, che domenica prossima scatta con il torneo a Montecarlo. Una cosa è certa: Jannik non fa sconti a nessuno.
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