Gli avvocati di Sinner hanno ritenuto di non andare allo scontro con l’Agenzia mondiale antidoping per il “caso Clostebol“,” l’eventuale giudizio si sarebbe svolto il 16 e 17 aprile davanti ai tre arbitri del Tas, un passaggio delicatissimo per dimostrare di aver fatto tutto il possibile (e oltre) per evitare il contagio della sostanza proibita, trovata nelle urine del giocatore in due occasioni, il 10 e il 18 marzo 2024. Finisce così un incubo paradossale ed ininfluente per le vittorie del tennista azzurro, la data di inizio dello stop è quindi già alle spalle: domenica scorsa 9 febbraio.
L’accordo tra Wada e i legali di Sinner ha preso alla sprovvista anche il tennista. La decisione è maturata nelle ultime 48 ore, mentre Sinner si trovava a Doha, per debuttare nel torneo lunedì o martedì. Un precipitare felice degli eventi, che gli ha strappato il primo vero sorriso da molto tempo a questa parte. L’accordo prevede che Jannik si assuma una quota di responsabilità per gli errori commessi dai suoi collaboratori dell’epoca, il preparatore atletico Umberto Ferrara che aveva acquistato lo spray al Clostebol in una farmacia di Bologna, ed il fisioterapista Giacomo Naldi che gli aveva praticato alcuni massaggi dopo essersi somministrato il prodotto contaminato sulla ferita a un dito, trasmettendolo al giocatore.
Viene riconfermato l’assunto, dopo la sentenza di proscioglimento del tribunale indipendente Sport Resolutions, che l’azzurro non aveva alcuna intenzione di trarre vantaggio dalla sostanza, men che meno che l’abbia assunta intenzionalmente.
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La Wada ha riconosciuto non c’è stata intenzionalità di Sinner nell’assumere la sostanza o desiderio di trarre vantaggio, ma sottolinea come Sinner sia responsabile della negligenza del suo staff. Questo il testo integrale del comunicato: “L’ Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) conferma di aver raggiunto un accordo per la risoluzione del caso riguardante il tennista italiano Jannik Sinner, con l’atleta che ha accettato un periodo di ineleggibilità di tre mesi per una violazione delle norme antidoping, dopo essere risultato positivo al Clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024. Nel mese di settembre, Wada aveva presentato un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) nel caso del sig. Sinner, che era stato giudicato da un Tribunale Indipendente come non responsabile né negligente. Nonostante questo ricorso, le circostanze specifiche del caso hanno portato Wada a considerare un accordo per garantire un esito equo e appropriato, conformemente all’Articolo 10.8.2 del Codice Mondiale Antidoping“.
Dopo essersi allenato per una settimana in Qatar per giocare da testa di serie numero uno il torneo Atp 500 di Doha, dove avrebbe giocato per la sua prima volta, Jannik Sinner è già ripartito, rilasciando un comunicato : “Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e capisco che le regole della Wada servano a tutelare lo sport che amo . Su queste basi accetto la sospensione di tre mesi. Questa situazione incombeva su di me da quasi un anno e si rischiava di avere la conclusione solo a fine anno“.
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Quali tornei salta e quando torna
Saltano Doha, i Master 1000 di Indian Wells e Miami, Montecarlo e Madrid. Il ritorno in campo, scontati i tre mesi, potrà avvenire dal prossimo 4 maggio, in tempo per partecipare, da eroe, agli Internazionali d’Italia del Foro Italico a Roma. Sono salvi i restanti tre Slam della stagione: Parigi, Wimbledon e New York da campione in carica. Jannik potrà difendere il titolo delle Atp Finals a Torino, a fine anno. Un danno minimo, lo stop; un trionfo su tutto il resto della linea. Rientrerà nel circuito da numero uno, con la coscienza pulita come l’ha sempre avuta, e la consapevolezza di essersi lasciato alle spalle la storia più brutta della sua vita. Una vera liberazione.