Una storia, quella della nuova frontiera delle Iptv illegali, raccontata da ilfattoquotidiano.it lo scorso 5 febbraio che ha attivato le indagini del Gat, il Gruppo Alta Tecnologia della Guardia di Finanza, coordinata dal pm Luca Monteverde della procura di La Spezia, che ha fermato la mente del raggiro informatico che danneggiava le pay-tv fornendo in maniera illegale i contenuti a prezzi stracciati e denunciato anche chi usufruiva del servizio.. Denunciati tutti: gli organizzatori della truffa e chi ne approfittava per poter godersi comodamente da casa il palinsesto completo di Sky e Mediaset comodamente dal proprio computer in cambio di pochi euro.
241 le persone identificate e coinvolte nell’operazione “Prima visione”: da chi aveva architettato la truffa, uno uomo spezzino che utilizzava una “vasta rete ramificata su tutto il territorio nazionale” ed “in possesso di un sofisticato sistema software e articolati apparati hardware – come scrivono gli investigatori della Guardia di Finanza – in grado di captare e veicolare illecitamente il segnale criptato emesso da Sky e Mediaset, per girarlo direttamente presso l’abitazione di altri soggetti suoi clienti”.
Ma fra i “furbetti” dell’etere, c’era anche chi aveva pagato 20 euro per poter vedere – anche direttamente sul pc – fino a 1600 canali delle pay-tv: sono 240 le persone identificate e denunciate da 23 diverse procure in 12 regioni per la violazione del diritto d’autore. Rischiano fino a 3 anni di reclusione e 25mila euro di multa. La mente della truffa rischia invece una condanna fino a 4 anni perché gli viene contestata la frode con “fini di lucro”.
La Guardia di Finanza ha infatti calcolato che lo spezzino aveva accumulato in otto mesi circa 50mila euro di illeciti profitti arrecando un danno economico a Sky e Mediaset di quasi mezzo milione di euro. coinvolte nell’operazione “Prima visione”: c’è chi aveva architettato la truffa, uno uomo spezzino con una “vasta rete ramificata su tutto il territorio nazionale” e “in possesso di un sofisticato sistema software e articolati apparati hardware – scrivono le Fiamme Gialle – in grado di captare e veicolare illecitamente il segnale criptato emesso da Sky eMediaset, per fornirlo direttamente presso l’abitazione di altri soggetti suoi clienti”. Ma c’è anche chi aveva pagato 20 euro per poter vedere – anche direttamente sul pc – fino a 1600 canali delle pay-tv: sono 240 le persone identificate e denunciate da 23 diverse procure in 12 regioni per la violazione del diritto d’autore. Rischiano fino a 3 anni di reclusione e 25mila euro di multa. La mente della truffa rischia invece una condanna fino a 4 anni perché gli viene contestata la frode con “fini di lucro”.
La Guardia di Finanza ha infatti calcolato che lo spezzino aveva accumulato in otto mesi circa 50mila euro di illeciti profitti arrecando un danno economico a Sky e Mediaset di quasi mezzo milione di euro.