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23 Dicembre 2024 00:23

Sofia Goggia, scriveva da bambina: “Sogno di vincere la discesa libera alle Olimpiadi”

L’oro olimpico di Pyeongchang 2018 l’ha consacrata. Adesso a tre settimane da una caduta che poteva costarle la stagione e forse la carriera dopo l’argento di Pechino 2022, è diventata una dei grandi nella storia dello sport.

Sofia Goggia non aveva ancora 10 anni, il 2 ottobre del 2002, e sulla scheda degli obiettivi dello sci club “Goggi” scriveva: “Sogno di vincere le olimpiadi nella discesa libera“. Un obiettivo realizzato a Pyeongchang nel 2018 con l’oro, e quasi ripetuto a Pechino con un argento dopo un recupero straordinario dall’infortunio. Elisa Calcamuggi a Bergamo ha incontrato l’amico di infanzia di Sofia nel ristorante dove la Goggia è di casa.

 

Quando quattro anni fa Sofia Goggia vinse l’oro olimpico nella discesa , un anziano pensionato milanese scrisse una lettera al Corriere della Sera. Raccontava di aver visto in questa giovane donna bergamasca una forza morale che l’aveva colpito, come anche la gioia di rappresentare il nostro Paese, l’attaccamento al tricolore, il legame con i valori di lealtà nella competizione che avevano ispirato la sua vita. La lettera fu pubblicata nell’apposita pagina, senza particolare enfasi.

Sofia Goggia lesse quella lettera e scrisse al Corriere della Sera e chiese l’indirizzo del pensionato, per mandargli una lettera di ringraziamento e una sua foto con dedica. Per quel che ne sappia, mai in tempi recenti uno sportivo aveva fatto una cosa del genere. Uno sportivo di successo, non necessariamente un campione, ha moltissime cose da fare. Gli allenamenti, gli sponsor, la comunicazione, spesso affidata ai social media manager, e poi la necessità di restare concentrati sulla gara, di non farsi distrarre dalla vita.

Sofia Goggia non è così, lei è esattamente il contrario. Lei dalla vita trae la forza e la concentrazione per gareggiare. Vive quel che le sta accadendo come una grande avventura, e la gente che la ama non la distrae, anzi fa crescere in lei quella forza morale che aveva giustamente colpito il pensionato milanese.

Sofia non è esplosa subito ma si vedeva che era una fuoriclasse, una vincente, ma all’inizio si lasciava trascinare dalla foga e dal suo immenso coraggio, e commetteva spesso qualche errore. L’oro olimpico di Pyeongchang 2018 l’ha consacrata. Adesso a tre settimane da una caduta che poteva costarle la stagione e forse la carriera dopo l’argento di Pechino 2022, è diventata una dei grandi nella storia dello sport.

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