ROMA – (F.G) La kermesse grillina “Italia 5 Stelle” dal giornalista Federico Capurso sul quotidiano La Stampa , che ne racconta lo svolgimento nello stesso giorno della Leopolda di Firenze organizzata dal cerchio ormai spento del Pd di Matteo Renzi, spiegando che “per gli organizzatori sono 30mila i presenti alla prima giornata festa, l’obiettivo è arrivare a 50mila“. Di Maio dice che questa edizione ha fatto registrare il record di presenze ma dall’alto la realtà è evidente a tutti: “Siamo pochi. Speriamo domani”. Quando parla Di Maio, sotto il palco ci sono “meno di 7 mila persone“, è il conto ad occhio fatto dallo staff del Movimento, ma “non importa“.
Le luci sono puntate sui ministri grillini che salgono uno dopo l’altro sul palco, sui candidati presidente di Abruzzo, Basilicata e Piemonte. Poi, un lungo “oooh” di attesa sale d’intensità dalla folla quando si avverte che è arrivato il momento di Alessandro Di Battista, in collegamento dal Guatemala dove si trova, grazie alle centinaia di migliaia di euro incassate dalla casa editrice Rizzoli ( controllata dalla famiglia Berlusconi ) per aver scritto un libro che giace invenduto sui banconi delle librerie italiane. Dibba come il popolo grillino ama chiamarlo, Difende l’amico Luigi Di Maio dagli attacchi degli ultimi giorni, traccia la strada per le battaglie su cui insistere, “tornerò a Natale” .
Questo cambio di passo, però, non piace a tutti. “È un peccato che non siano rappresentati i territori”, dice Alice Salvatore, capogruppo M5S in regione Liguria. I parlamentari, consiglieri regionali, sindaci ed europarlamentari girano tra gli stand e gli attivisti indossando una maglietta gialla con solo il nome di battesimo sulle spalle, con la scritta davanti : “Il tuo portavoce ti ascolta“.
Molto apprezzato dagli attivisti della “base” grillina l’intervento del presidente della Camera, Roberto Fico : “Tutte le voci devono avere un grande rispetto e noi oggi non ci dobbiamo mai dimenticare chi eravamo ieri; questo è uno dei punti fondamentali perché spesso si arriva nei Palazzi e ci si accomoda” – ha spiegato parlando a Italia 5 Stelle poco prima del vicepremier Luigi Di Maio – Oggi le porte di Montecitorio sono aperte a tutti. Alle elezioni ci sarà un’alleanza con la Lega a livello regionale o europeo? No, la nostra identità deve rimanere. Dobbiamo fare una rete nuova con i Movimenti che verranno“.
La Raggi parlando dal palco non fa alcun riferimento alla sua posizione giudiziaria, dimentica tutti i suoi collaboratori indagati e finiti sotto processo, allo scandalo delle tangenti per il nuovo stadio, dice : “Sono contenta perché questo è un sogno che si sta realizzando – ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi – è un giorno di festa, di marcia verso il futuro. Ci hanno detto siete dei pazzi, dei visionari, beh io sono orgogliosa di essere una folle in mezzo ai folli. Abbiamo iniziato 9 anni fa a costruire un Italia a 5 Stelle e oggi siamo al Governo. Abbiamo preso degli impegni e li stiamo realizzando. Siamo rimasti sempre fedeli a noi stessi“. Aggiungendo: “ci chiamavano barbari e noi barbari, per esempio a Roma, siamo stati in grado di rimettere a posto i bilanci. Noi abbiamo una grande forza, non ci arrendiamo mai“. Di quale bilanci stesse parlando sarebbe interessante saperlo.
L’impronta del marketing sul raduno è lampante: vengono distribuiti i volantini che spiegano la “manovra del popolo“, le cose “già fatte” previste dal contratto di governo (siglato con chi? Non si sa, dell’alleanza con la Lega infatti non c’è alcuna traccia o riferimento ), non si vendono bottiglie di plastica ma solo bicchieri riutilizzabili con il logo del M5S, a tre euro l’uno.
Sono il tentativo di non allontanare il Movimento dalla sua gente, ma è la festa dei leader. Ma c’è spazio anche per una promessa di celebrità, con cui accarezza la sua platea:”Stiamo al governo e ancora riempiamo le piazze. Continuiamo a inondare le istituzioni di brava gente” (dimenticando tutti gli indagati, eclatante il “caso Roma” che vede a processo la sindaca grillina Virginia Raggi) , dice e sollecita gli appetito e la brama di potere dei militanti“Molti di voi che oggi sono qui, alla prossima Italia 5 Stelle potrebbero essere nuovi sindaci, consiglieri regionali o europarlamentari“.
In definitiva, contrariamente , nella testa di Di Maio, probabilmente c’è pur sempre il reddito di cittadinanza su cui contare….