di Redazione Politica
Secondo gli ultimi sondaggi alle prossime elezioni Regionali il Pd rischia di perdere due delle regioni che ancora governa, ossia le Marche e la Puglia. Qui, i due candidati di centrodestra, sottolinea l’analisi pubblicata su ‘Il Giornale’, “dovrebbero ribaltare la partita”. I sondaggi di Tecnè, nelle Marche danno Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) tra il 43,5 e il 47,5 per cento, ossia 7 punti e mezzo sul candidato di centrosinistra Maurizio Mangialardi (36-40%).
Stessa situazione in Puglia, dove Noto sondaggi evidenzia Raffaele Fitto (centrodestra) avanti di sei punti rispetto al governatore uscente Michele Emiliano. Secondo il sondaggio , la Lega conquista in Puglia appena il 13 per cento, ma subito dietro si piazza Fratelli d’Italia con il 12%. Buona la tenuta di Forza Italia in ripresa che arriva al 10%.
Un nuovo sondaggio politico Tecnè, commissionato per l’agenzia di stampa nazionale Dire è stato realizzato il 5-6 agosto 2020 mirato a individuare le intenzioni di voto per le Elezioni Regionali del 20 e 21 settembre e. Con riferimento agli scenari politici della regione Puglia, le certezze del presidente in carica Michele Emiliano del PD possono cominciare a vacillare.
I sondaggi elettorali per la regione Puglia elaborati dall’istituto Tecnè, indicano Raffaele Fitto esponente di Fratelli d’Italia ( appoggiato dalla Lega e da Forza Italia) candidato presidente dal centrodestra , in vantaggio di circa 5 punti sul governatore di centrosinistra Emiliano. Quest’ultimo, tradito da una parte del centrosinistra, viene stimato tra il 35 e il 39% dei consensi, contro un range 40-44% attribuito a Fitto.
Sembrerebbe fuori gioco, la candidata del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia, data tra il 13 e il 17%. Matteo Renzi non ha voluto sostenere l’attuale presidente della Puglia, preferendo lanciare la candidatura di Ivan Scalfarotto, appoggiato anche da Azione di Carlo Calenda e da +Europa. La forchetta di consensi è segnalata tra il 2,5 e il 6,5%. Gli altri candidati sono compresi tra lo 0,5 e il 2,5%.
Il sondaggio Tecnè per le Regionali della Puglia, rende noto che esiste un margine di errore del 3% circa e se si tiene conto dell’inserimento di una forchetta di 4 punti, va da sè che Fitto potrebbe essere in vantaggio di una decina di punti.
Le interviste sono state effettuate il 5-6 agosto 2020 con metodo cati-cawi contattando in totale 6.690 soggetti (100%) di cui rispondenti 1.000 (14,9%), rifiuti/sostituzioni 5.690 (85,1%), con un margine di errore di +-3,1%. A dichiarare il voto il 48% con un 52% di astenuti/incerti. La Puglia, che vede quasi la metà della popolazione 15-64 anni occupata (46,2%), con un reddito medio annuo delle famiglie (2017) sotto i 30mila euro (27.553 euro) e con poco più di una famiglia su 5 povera (dati Istat), stante l’esito del sondaggio potrebbe passare al centrodestra dopo i cinque anni a guida Emiliano.
Tecnè ha constatato che in Puglia a dichiarare il voto è stato solo il 48% della popolazione residente . Di conseguenza, il 52% si divide tra coloro che pensano ad oggi, di non andare a votare, e tra quelli che ancora devono decidere. Una percentuale molto alta che segnala un certo disgusto degli elettori per la politica pugliese, probabilmente a causa dei bassi profili dei candidati e dei loro continui cambi di sponda.
Nessuno può sapere, quanti elettori cambieranno idea, decidendo di recarsi alle urne, o cosa decideranno quelli incerti. Sicuramente, il sondaggio elettorale Tecnè deve allertare e far preoccupare Emiliano. Se sconfitta sarà, oltre a prendersela con se stesso per non aver convinto abbastanza elettori nella gestione della regione Puglia, Michele Emiliano avrebbe molto da recriminare per come si è diviso il centrosinistra. Una divisione proprio sulla sua candidatura che non ha raccolto i consensi delle precedenti elezioni.
Il centrodestra potrebbe quindi conquistare la Regione Puglia, dopo l’Umbria, al centrosinistra che non si è compattata per sostenere il governatore uscente PD (ma senza tessera….) , visto che Italia Viva ha presentato un proprio candidato con l’appoggio di Azione e +Europa, e che non ha trovato l’appoggio del M5S, alleato di governo.
Se si votasse oggi per la Camera, la Lega sarebbe con il 25,4% primo partito, seguita dal Pd al 21%; il Movimento 5 Stelle otterrebbe il 16%, con Fratelli d’Italia al 15%: è la fotografia che emerge dal Barometro Politico di luglio dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento. Distanziati appaiono Forza Italia al 6,5%, la sinistra di LeU al 3,4, Italia Viva al 3,2 e Azione al 2,5%.
Il trend Demopolis disegna l’evoluzione del consenso negli ultimi 12 mesi: in un anno la Lega di Salvini ha perso oltre 11 punti, passando dal 37% del luglio 2019 al 25,4% odierno. Restano nel complesso stabili, con alcune oscillazioni, Partito democratico e M5S; cresce, anzi è più che raddoppiato, dal 6,4 al 15%, il consenso per Fratelli d’Italia.