ROMA – Lo scontro è ormai aperto a Palazzo Chigi con il Consiglio dei ministri sospeso sul “decreto Sicurezza Bis” fortemente voluto e sostenuto dal leader della Lega Matteo Salvini.
Su questa partita si gioca molto del futuro del Governo gialloverde e ne sono ormai tutti consapevoli. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti ha attaccato frontalmente in un’intervista al quotidiano La Stampa, la posizione del premier Giuseppe Conte accusandolo di non essere super partes e di essere sfacciatamente schierato con i Cinquestelle che ormai da venti giorni fanno opposizione su tutto bloccando di fatto il lavoro del governo.
Delle affermazioni che al premier non sono piaciute per niente. Conte ha abbandonato per una volta il suo solito aplomb da avvocato per vestire i panni del politico ed è esploso “Se Giorgetti ha qualcosa da dire, lo venga a dire in Consiglio dei ministri“. Ma il sottosegretario leghista stasera non era presente, trattenuto a Milano da impegni istituzionali. Conte tira dritto e minaccia: “O si lavora tutti insieme, oppure tutti a casa“. Un ipotesi questa sempre più probabile all’indomani del voto europeo.
Matteo Salvini per tutta la giornata ha provato a fare il giocoliere, cercando di far “passare” il suo decreto Sicurezza Bis, riconfermando la propria fiducia in Conte, ma nello stesso tempo non smentisce una sola parola di Giorgetti.
Una posizione che evidentemente non ha soddisfatto al premier, il quale ha ricevuto il Ministro dell’Interno ponendolo davanti alle presunte criticità a suo dire manifestate dal Quirinale nei confronti del suo decreto. Criticità che potrebbero portare a un rinvio, ma non per il leader della Lega che ha tenuto duro, al punto tale da arrivare a richiedere ed ottenere una una sospensione del Consiglio dei ministri.
Ora il documento sarebbe al vaglio degli uffici legislativi che stanno cercando di trovare una soluzione . Una situazione a rischio, bloccata, dove persino il Decreto Famiglia presentato dai Cinquestelle, viene sospeso quasi per par condicio, per un esame più approfondito.