Chissà se la scintilla tra i due avvocati milanesi travolti da insolita passione nel freddo bagno della procura milanese è scattata all’improvviso ed hanno preferito invece l’adrenalina del brivido invece di trovare un posto più comodo come la casa, lo studio . O se invece la loro giornata è stata travolta da un desiderio sessuale irrefrenabile. al punto tale da farsi scoprire in flagrante in una toilette ubicata al quarto piano ammezzato di Palazzo di Giustizia, in un angolo poco frequentato del corridoio, dove una volta c’erano degli uffici che ora sono stati trasferiti. I due avvocati entrambi sulla quarantina, sono stati scoperti sul fatto probabilmente interrotto sul più bello…
Qualche giorno prima di Natale dentro quel bagno, purtroppo per i due avvocati è entrato casualmente anche un magistrato che doveva espletare un proprio bisogno fisiologico, il quale è stato sorpreso ed attratto inizialmente dall’improvviso silenzio dietro la porta di uno dei bagni dal quale, fino a un attimo prima, provenivano dei rumori inconfondibili. Dopodichè il magistrato si è accorto che dalla porta di legno della toilette, che non arriva fino a terra, spuntavano ben due paia di scarpe, uno dei quali femminili e si intravvedevano dei vestiti abbandonati sul pavimento. Così nel dubbio – e visti i tempi che corrono – il magistrato ha avvertito un maresciallo dei Carabinieri che transitava da quelle parti, ilquale ha pensato bene di vederci più chiaro tentando di forzare la porta chiusa dall’interno e poi bussando ripetutamente.
“Occupato, occupato!” hanno provato a difendersi i due avvocati seminudi , che hanno impiegato non poco a rivestirsi e rendersi presentabili prima di uscire e di imbattersi nella presenza del maresciallo che probabilmente invece di chiudere un occhio, e con una punta di cinico sadismo, ha pensato bene di identificare la coppia: “Documenti per favore…”. È stata questa la domanda che ha scatenato il panico, nel bagno sinora silenzioso. Così sono saltate fuori delle spiegazioni imbarazzanti quasi quanto la situazione in sé. “Mia moglie si è sentita male e stavo cercando di aiutarla..” ma l’ avvocato (uomo) si è dimenticato di aggiungere “dopo essermi tolto le scarpe” . L’ altro avvocato (donna) :”Vede ho qui un certificato medico, vede, soffro di attacchi di nausea…“. che non è più facile da contrastare, come ben noto…. senza vestiti addosso .
Davanti a tale imbarazzo a quel punto anche il carabiniere, ha dimostrato “pietà” natalizia per i due avvocati travolti da insolita passione sessuale . Augurandosi che la coppia amante di emozioni la prossima volta si daranno appuntamento in qualche posto più tranquillo, magari sempre nel Palazzaccio. Qualche anno fa, il figlio ragazzino di un giudice per gioco salì sulle scale oltre il settimo piano verso la soffitta dove si imbattè, casualmente, in una “stanza del sesso”. Quella volta, lì dentro travolti dalla passione c’erano due cancellieri del Tribunale . Chissà se anche queste abitudini fanno parte del famoso “rito ambrosiano”…..