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26 Dicembre 2024 21:00

Soumahoro dopo le lacrime, ed il silenzio adesso tira in ballo il figlio: “Perché ho comprato casa”

Da ragazzo Aboubakar Soumahoro aveva scritto la tesi sulla "condizione dei migranti nel mercato del lavoro italiano" e vent' anni viene a galla che sua moglie e la suocera, a capo di due coop di lavoratori migranti a Latina, non pagavano i migranti

Ieri sera a DiMartedì su La7, il direttore del quotidiano “Libero”, Alessandro Sallusti si è trovato faccia a faccia con Aboubakar Soumahoro : “Lei ha comprato una casa e quando le è stato chiesto come l’ha comprata lei ha risposto dicendo di aver fatto un mutuo pagato con i proventi del suo libro. Io sono andato a vedere ma con il ricavato di quel libro lei non compra nemmeno il tavolo di quella casa” Sallusti si è rivolto di nuovo al deputato, fuoriuscito dal Gruppo Alleanza Verdi-Sinistra Italiana al Gruppo Misto: “Perché dice che ha campato con i proventi di quel libro quando quel libro ha venduto poche migliaia di copie con le quali sicuramente non si può comprare una casa? Perché ci ha raccontato quella storia?“.


Di recente s’ era scoperto che Soumahoro, (anche questo l’ha detto lui), s’ è comprato un villino da 450mila euro coi proventi di un libro che ha venduto appena 9mila copie; che ha lanciato una colletta vestito da Babbo Natale per comprare i regali ai bimbi del ghetto foggiano di San Severo dove però il prete responsabile della locale Caritas ha rivelato che di bambini non ce ne sono e quindi gli ex soci si chiedono cosa ne abbia fatto di quei soldi; e poi ancora sempre gli ex soci lo accusano di aver pagato 50 euro a clic i braccianti di San Severo per scioperare e farsi i video con lui. Soumahoro nel frattempo è diventato parlamentare, oltre 10mila euro al mese.

“Io ho anche scritto un libro – ha risposto Soumahoro – ma per vent’anni ho lavorato in Italia come qualsiasi altro cittadino. E la casa è stata comprata davanti a un notaio con degli atti che sono presso l’Agenzia delle Entrate. Inoltre aggiungo: finché una persona, direi diversamente abbronzata, vive nei sottoboschi e paga un affitto va bene, se compra una casa…“. Eppure sarebbe stato molto facile esibire le proprie dichiarazioni dei redditi e dimostrare la provenienza dei soldi con cui ha acquistato la villa.

Dopodichè Soumahoro ha tirato fuori un altro motivo alla base dell’acquisto dell’abitazione: “Io ho comprato quella casa come qualsiasi altro cittadino non solo coi proventi di attività lecite, ma anche perché mio figlio non sta bene. Mio figlio non sta bene e il dottore di famiglia ci ha consigliato di portarlo in una zona di mare“. 

Parlando della sua attuale situazione, il deputato ha detto: “Sono in uno stato di serenità spirituale, non mi dimetto da parlamentare. Sono stato eletto per una missione, dare una rappresentanza ai diseredati, ai senza casa, ai precari, a chi viene discriminato per il genere e l’orientamento sessuale, ai braccianti, ai zappatori, ai rider, ai lavapiatti, ai pendolari“. Non contento ha detto di aver vissuto un periodo difficile: “Una mattina, il 17 novembre scorso, lascio mio figlio piccolo a scuola, apro il telefono e vedo il mio viso sulla quasi totalità dei quotidiani online. Da quel momento in poi mi sono ritrovato all’interno di una betoniera. Al posto del calcestruzzo c’erano menzogne, diffamazione, minacce di morte e giornalisti nel cortile di casa con un bambino di 3 anni che si svegliava di notte e chiedeva ‘papà, perché?’“. Ve l’immaginate un bambino di tre anni che non sa leggere e scrivere ed a stento capisce le parole che pronuncia, fare una domanda del genere al padre ?

“Mi sono pentito di tante cose che ho fatto, ma di quello proprio no”. Giovanni Floris chiede conto ad Alessandro Sallusti del titolo del quotidiano  Libero che dirige, sulle foto osè di Liliane Murekatete, la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro indagata insieme alla madre per le irregolarità delle loro cooperative. E’ uno dei momenti del dibattito, a tratti molto duro, tra il direttore di Libero e lo stesso Soumahoro, presentatosi in studio a DiMartedì per difendersi.  “In quel momento mi sembrava una notizia – ha risposto Sallusti -. C’era una signora che piangeva miseria, ‘non ricevevo soldi…’ e poi conduceva tutto un altro genere di vita”. Giravano anche le foto di “Lady Soumahoro” con borse e vestiti griffati. “La mia compagna l’ho conosciuta nell’estate del 2018, hanno preso una foto di 8 anni fa, decontestualizzata e riportata in un contesto drammatico dove ci sono lavoratrici e lavoratori in attesa di un salario per un ritardo dovuto alla pubblica amministrazione”. “E’ qui che lei cade”, contesta Sallusti. “E’ una manipolazione, un cattivo senso del giornalismo”. 

“Capisco che lei debba recitare un ruolo, è quello che l’ha portato a essere eletto. Lei ha citato quella foto di sua moglie: era sul profilo Facebook di sua moglie, se io sposo uno quelle foto le sarò andate a vedere… Detto questo, lei dice lo Stato non pagava. In quei campi, in quelle cooperative, la gente viveva come bestie”. “Io non sono membro di quelle cooperative”. “Non c’era da mangiare per i bambini!“. “Le risulta?“, risponde Soumahoro in evidente difficoltà. “Ci sono due elementi: fin quando i neri vivono nelle baraccopoli sono degni della nostra compassione“. “Ma lasci stare i neri, cosa c’entrano i neri?, ribatte Sallusti. “Secondo elemento: se una donna si veste bene c’è il sottinteso ‘chissà che lavoro fa’“.

“Viviamo in uno Stato di diritto – ha continuato Soumahoroe gli organi competenti se ne occuperanno. Ma la mia vita è stata segnata per la difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, e io qui quelle lavoratrici e lavoratori della cooperativa sarò sempre a loro disposizione fino all’ultimo stipendio”. Ci sono molti  lavoratori che sostengono il contrario“, lo ha incalzato Sallusti.

Nel frattempo Striscia la notizia continua a indagare su Aboubakar Soumahoro che 48ore fa ha lasciato i Verdi per passare al Gruppo misto accusando i suoi colleghi di partito di non averlo difesa. Ieri su Canale 5 è andata quindi in onda l’inchiesta di Pinuccio sulle raccolte fondi lanciate dalla Lega Braccianti di Soumahoro e veicolate dalla piattaforma GoFundMe. Mentre la campagna per comprare cibo durante la pandemia, al centro dell’inchiesta del Tg satirico, è stata rimossa, altre due sono ancora online. E risultano ancora attive – ed accettano ancora donazioni – nonostante siano di fatto scadute. Una infatti, denuncia Striscia la notizia, era stata lanciata per raccogliere fondi per comprare regali ai bambini del ghetto per il Natale 2021, un’altra per organizzare lo sciopero dei braccianti a Roma del maggio 2021.

L’inviato pugliese di Striscia la Notizia ha provato a fare una donazione che clamorosamente è andata a buon fine. Allora la domanda del Tg satirico sorge spontanea: “Soumahoro cosa se ne fa di questi soldi se le cause per cui venivano raccolti sono superate?”. E ancora: “Come li rendiconta? E, soprattutto, GoFundMe come gestisce le raccolte fondi?“. Nuove domande che come tutte le altre sono ancora rimaste senza risposta

Da ragazzo Aboubakar Soumahoro aveva scritto la tesi sullacondizione dei migranti nel mercato del lavoro italiano” e vent’ anni viene a galla che sua moglie e la suocera, a capo di due coop di lavoratori migranti a Latina, non pagavano i migranti . Mentre venivano fuori i selfie della moglie Liliane, con vestiti e borse di lusso da lì il soprannome “Lady Gucci“. Soumahoro fa la vittima: ce l’hanno tutti con lui, non perché è piccolo, ma solo perché è nero, ha detto così nel mitologico video in cui fingeva di piangere e giura che degli affari di consorte e suocera non sapeva nulla.

Sempre su La7 Soumahoro ha invocato per la moglie “diritto all’eleganza”, e pochi giorni dopo s’ è scoperto che la moglie (o compagna, non s’ è ancora capito) per sé rivendicava anche il diritto alle foto erotiche, ne sono spuntate una manciata e chissà se Aboubakar stavolta ne era conoscenza. Così come della provenienza degli stivali di gomma sporchi di fango con cui ha fatto il suo show entrando il primo giorno in parlamento da deputato di Verdi e Sinistra Italiana: subito dopo è saltato fuori un ex socio della Lega Braccianti che ha detto che quegli stivali sono suoi. “Ridammeli, mi servono per lavorare”.

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