Importante operazione antidroga della Polizia di Stato che ha messo fine ad un’attività di spaccio di sostanza stupefacenti all’interno della discoteca “Sound Department “ ex Club 73 di San Vito (frazione di Taranto) e che ha portato anche al sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti e psicotrope ed all’arresto in flagranza di reato di tre giovani, Federica Liuzzi, 22anni e Roberto Pace, 27anni, entrambi di Conversano (Bari), e Gianvito Di Rella, 23anni residente a Ruvo di Puglia (Bari), ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e del gestore del locale Marco Manzulli , 48anni, fratello dell’ ex-vicesindaco di Taranto Fabrizio Manzulli, (quest’ultimo estraneo alla vicenda), ritenuto responsabile di porto abusivo dell’ arma da fuoco e delle munizioni rinvenute e sequestrate.
I “Falchi” della Squadra Mobile dopo servizi di osservazione effettuati anche nelle scorse settimane, hanno raccolto indizi utili a ritenere che fosse presente una presunta attività di spaccio all’interno della discoteca. I Falchi hanno notato che i tre giovani cedevano “qualcosa” a loro coetanei. Federica Liuzzi e Roberto Pace originari di Conversano comune della provincia barese sono stati trovati in possesso di 48 boccette sigillate da 10 ml di “Pooper” e di 5 boccette sigillate della stessa sostanza psicotropa da 30 ml; 17 pasticche intere e 15 involucri contenenti cristalli di “Mdma” per un peso complessivo lordo di circa 17 grammi; 33 cartoncini contenenti Ketamina per un peso lordo di 27 grammi e la somma di euro 430 in banconote di vario taglio.
Un terzo ragazzo, Gianvito Di Rella anch’egli originario del barese, fermato e tratto in arresto è stato trovato in possesso un centinaio dosi di “Ketamina“, numerosi pasticche “Ecstasy“per circa 50 grammi, nonché 30 grammi circa di cocaina contenuta in numerosi ovuli e la somma di 355 euro suddivisi in banconote di vario taglio.
Inoltre, nel corso dell’operazione, è stata recuperata in un cassetto dell’ufficio del gestore della discoteca “Sound Department“ , Marco Manzulli , meglio noto come “Marcolino” una pistola semi-automatica detenuta clandestinamente marca Tanfoglio calibro 765 modello GT32 competo di caricatore con colpo in canna ed altri 15 proiettili. A seguito dei successivi controlli del personale della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Taranto sono stati denunciati in stato di libertà, oltre che il gestore già arrestato per il possesso della pistola, anche il rappresentante legale del locale da ballo titolare della licenza amministrativa per attività di intrattenimento e pubblico spettacolo.
I quattro ragazzi (compreso il gestore della discotoceca Manzulli) sono stati arrestati e gli atti trasmessi all’Autorità Giudiziaria competente. Nei prossimi giorni compariranno assistiti dai rispettivi legali di fiducia e d’ufficio dinanzi al Gip Giovanni Caroli del Tribunale di Taranto per l’udienza di convalida dell’arresto.
I poliziotti hanno accertato le numerose violazioni amministrative e le sostanziali violazioni anche di naturale strutturale come l’ostruzione delle vie d’uscita e di esodo e la mancata installazione dei maniglioni antipanico sulle porte di sicurezza. Al termine degli accertamenti è stato anche disposto il sequestro preventivo d’urgenza della discoteca Sound Department (ex-Club73) la cui area complessiva è di circa 900 mq.
La scorsa estate i Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto avevano arrestato due tarantini all’interno del parcheggio della discoteca Sound Department, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma effettuarono un controllo di un’ autovettura, con 4 persone a bordo , e effettuarono una perquisizione a due di loro rivelatisi particolarmente nervosi ed in tensione durante i controlli di rito: infatti nascosti negli indumenti, gli vennero ritrovati 30 dosi di hashish e 36 dosi di Mdma, droga meglio nota come “Ecstasy”, molto venduta fra i frequentatori dei locali notturni.
Ai frequentatori della discoteca, all’ingresso venivano ritirati dalla security i telefoni, (pratica questa a dir poco illegale) probabilmente per evitare registrazioni di filmati che avrebbero potuto compromettere le diverse attività illegali che notoriamente accadevano al suo interno, dove lo “sballo” era all’ordine del giorno.
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