Sulla scelta della società Evergreen di realizzare un collegamento dalla Puglia al porto del Pireo escludendo Taranto, dove Tct di cui è socia è terminalista del molo polisettoriale qualcuno vede manovre sotterranee . La comunicazione ufficiale, pervenuta ieri parla di un collegamento della Evergreen Line che partirà dal il 20 maggio, cioè fra poco più di un mese. Le “feeder”, le navi più piccole, metteranno in collegamento la Puglia con Grecia e poi quest’ultima verrà collegata al Sud-Est Asiatico, grazie alla linea transoceanica che venne già trasferita da Taranto al Pireo. La linea di mavigazione “Psi- Pireo-Sud Italia“, attivato dalla Evergreen vede lo scalo jonico ancora una volta fuori dai “giochi”, in quanto il collegamento sarà effettuato, dal porto di Bari. Il messaggio sembra più che chiaro. L’Evergreen ha intenzione di “chiudere” con Taranto. Tutto ciò mentre infervorano le polemiche sulla nomina del nuovo Presidente dell’ Autorità Portuale di Taranto, di nomina ministeriale. Per fare un pò di chiarezza abbiamo intervistato il Presidente della Camera di Commercio di Taranto, il cav. Luigi Sportelli precedente “capo” degli industriali jonici.
Presidente Luigi Sportelli, perché la Camera di commercio ha designato una terna e non soltanto un nome per la presidenza dell’Autorità portuale?
“A mio parere gli Enti preposti dovrebbero seguire la seguente procedura. In primo luogo devono avviare un’evidenza pubblica per raccogliere le candidature. I candidati devono rispondere dichiarando la loro disponibilità a ricoprire il ruolo di presedente dell’Autorità portuale e dimostrando di possedere i requisiti necessari. Infine, l’Ente sceglie i tre migliori curricula ricevuti e li segnala al ministro e alla Regione”.
La sua scelta, però, è in controtendenza con quella di quattro anni fa quando indicò un solo nome.
“Non è così perché tutti gli Enti indicarono tre nominativi a testa. Poi il Ministro ci scrisse chiedendo che ciascun Ente indicasse un solo candidato. Fu un’esigenza del ministro pro tempore. Poiché la procedura indicata nella legge non è chiara, abbiamo consultato informalmente il ministero ed abbiamo svolto ricerche su altre Autorità Portuali in scadenza. A Civitavecchia, ad esempio, il Comune ha indicato tre nomi e la rosa complessiva di candidati, segnalati da tutti gli Enti di quel territorio, comprende ben quindici persone. Rispettammo la legge all’epoca e la stiamo rispettando adesso. Ora, mi auguro che il Ministro, consultandosi con il Presidente della Regione, indichi una persona tenendo conto delle competenze e non dell’appartenenza politica”.
Perché nella terna della Camera di commercio non c’è stato posto per il presidente uscente Sergio Prete?
“Perché tra le cinque richieste pervenute alla Camera di Commercio non c’era quella del Presidente Prete. Le migliori tre sono state selezionate ed approvate dalla Giunta camerale che ha già provveduto ad inviarle al ministero. Il nostro compito è tecnico, non politico”.
Qual è il giudizio suo e della Giunta da lei presieduta sull’operato del Presidente Prete?
“Non giudico le altre Amministrazioni pubbliche. Prete, essendo al primo mandato, avrà anche fatto del suo meglio. Probabilmente, però, non è stato sufficiente. Il porto è scivolato in un progressivo svuotamento. Quattro anni fa c’erano meno problemi. Leggo i fatti e, purtroppo, la situazione è peggiorata”.
Ha parlato di concertazione: quali sono stati i punti d’incontro con la Provincia?
“Se di contatti possiamo parlare, sono avvenuti durante una veloce pausa pranzo. Ci siamo confrontati sulla decisione del Comune e ci siamo interrogati su come avremmo potuto agire. Da qui la volontà di procedere ognuno per proprio conto e in piena autonomia. Sulle nostre scelte non c’è alcuna regia occulta. Anzi, è più facile esercitare condizionamenti indicando un solo nome piuttosto che una rosa di candidati”.
Secondo lei c’è ancora futuro per la Tct a Taranto?
“Io, come tutti, mi auguro che ci sia. Tuttavia, condizione fondamentale affinché ciò avvenga è che siano avviati e rapidamente completati i lavori previsti dall’Accordo del 2012. Diversamente, è difficile che un’impresa privata possa continuare ad operare, ripianando le cospicue perdite accumulate proprio perché le Pubbliche Amministrazioni non hanno rispettato gli impegni assunti. Purtroppo, in questo momento, non vedo il dinamismo che sarebbe necessario anche ad assicurare al Porto di Taranto il mantenimento di una effettiva strategicità commerciale”.
Dal 2016 il porto di Taranto si apre al traffico crocieristico: il territorio è pronto a questa nuova sfida?
“Naturalmente, se confermata, la notizia sarebbe positiva, ma, a mio avviso, il territorio non è pronto. Resta irrisolta la questione infrastrutturale: l’aeroporto di Taranto è inibito al traffico passeggeri da dieci anni, le strade non sono sufficienti, diminuiscono le tratte ferroviarie, la capacità ricettiva è ancora modesta. Di quale turismo, dunque, possiamo parlare se non vi sono gli adeguati presupposti? Ben venga il traffico crocieristico, ma parallelamente si lavori per completare l’infrastrutturazione necessaria”.
Se fosse lei il ministro chi nominerebbe presidente dell’Autorità Portuale?
“La Camera di commercio ha individuato tre ottimi candidati, ai quali si aggiungono l’ex Presidente del Porto di Trieste ed il Presidente attualmente in carica a Taranto. Sono, quindi, cinque eccellenti candidature, tutte tarantine. Se fossi il ministro premierei l’efficienza e la capacità non, ripeto, l’appartenenza politica. Ovviamente da “tarantino” preferirei che fosse espressione di questo territorio.”
Di seguito un articolo del 31 ottobre 2012 apparso sul Corriere del Mezzogiorno. A volte la memoria scarseggia…..