POTENZA – Il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata Paolo Castelluccio è stato arrestato con l’accusa di stalking nei confronti di una donna e ora si trova in carcere. Castelluccio è accusato di atti persecutori, violenza privata e minacce nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione sentimentale più volte interrotta e ripresa.
Castelluccio, eletto nel 2013 con la lista del Pdl, risulta iscritto al gruppo consiliare di Forza Italia ma durante la campagna elettorale per le recenti elezioni politiche ha annunciato di aderire a “Noi con l’Italia“ il movimento che fa capo a Raffaele Fitto, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi ed Enrico Costa.
Secondo quanto si è appreso è prevista per oggi l’udienza di convalida dell’arresto eseguito dalla Polizia. Castelluccio, 59 anni, imprenditore agricolo di Policoro (Matera),eletto nel 2010, quando era in carica il precedente Consiglio regionale della Basilicata, venne coinvolto cinque anni fa nella “Rimborsopoli” lucana. Il 24 aprile 2013 gli fu notificato un divieto di dimora riferito a rimborsi indebitamente percepiti tra il 2010 e il 2011, con l’impossibilità di soggiornare a Potenza. Divieto di dimora che fu successivamente revocato il 17 maggio del 2013, ma in seguito gli fu notificata dalla Digos la sospensione dall’attività consiliare per il periodo tra il 24 aprile e il 17 maggio 2013. Il processo di primo grado è ancora in corso.
Nel 2016, per la stessa vicenda sui rimborsi, il consigliere regionale venne poi condannato dalla Corte dei Conti per un danno erariale di circa 6mila euro. Nella sorpresa generale di chi lo conosce bene e lo descrive come persona “incapace di fare del male“, il nome di Castelluccio è ritornato alla ribalta nazionale per una storia di stalking , una vicenda dai contorni ancora tutti da definire.