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29 Novembre 2024 19:26

Standing ovation per il presidente Mattarella all’ assemblea generale di Confindustria

Il Capo dello Stato che, intervenendo all'assemblea generale di Confindustria, ha citato Franklin Delano Roosevelt dicendo che 'la sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa"

Se c’è qualcosa che una democrazia non può permettersi è di ispirare i propri comportamenti, quelli delle autorità, quelli dei cittadini, a sentimenti puramente congiunturali. Con il prevalere di inerzia ovvero di impulsi di ansia, di paura”. Lo ha detto Sergio Mattarella intervenendo all’Assemblea di Confindustria.

“Con due possibili errori una reazione fatta di ripetizione ossessiva di argomenti secondo i quali, a fronte delle sfide che quotidianamente la vita ci propone, basta denunziarle senza adeguata e coraggiosa ricerca di soluzioni. – prosegue il presidente della Repubblica – Quasi che i problemi possano risolversi da sè, senza l’impegno necessario ad affrontarli. Oppure – ancor peggio – cedere alle paure, quando non alla tentazione di cavalcarle, incentivando – anche contro i fatti – l’esasperazione delle percezioni suscitate”.

Sono questioni ben presenti alle persone raccolte qui questa mattina che, giorno dopo giorno, sono chiamate ad assumere decisioni, ad agire con razionalità e concretezza, a guardare e progettare il futuro delle imprese che si trovano a guidare. In un’espressione: a evitare fatui irenismi e credere, invece, nella forza delle istituzioni, nella solidità delle proprie imprese, nel valore dell’iniziativa e dell’innovazione nel mondo che cambia velocemente”

Il Presidente Sergio Mattarella con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, all’Assemblea Generale di Confindustria

Il senso del messaggio di Einaudi

È il senso del messaggio che Luigi Einaudi” – primo Presidente della Repubblica eletto – “consegnava il 31 marzo del 1947, nelle Considerazioni finali da Governatore della Banca d’Italia, a poche settimane dall’assumere le funzioni di vice Presidente del Consiglio e Ministro del Bilancio del Governo De Gasperi“.A proposito della situazione economica, Einaudi scriveva: “È necessario che gli italiani non credano di dover la salvezza a nessun altro fuorché se stessi”. Oggi diremmo: a noi stessi e agli altri popoli con i quali abbiamo deciso di raccoglierci nell’Unione Europea.

La citazione di Roosevelt

Nel discorso con cui Franklin Delano Roosevelt inaugurò la sua presidenza degli Stati Uniti – giusto novant’anni fa – utilizzo’ una locuzione divenuta, giustamente, famosa, che calza a proposito: ‘la sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa, l’irragionevole ingiustificato terrore senza nome che paralizza gli sforzi necessari a convertire la ritirata in progresso’. Si era nell’ambito della Grande depressione economica del 1929 e si fu capaci di passare al New Deal, al ‘nuovo patto’ che vide gli Stati Uniti affrontare i drammatici problemi economici e occupazionali che li avevano devastati, assumendo la leadership del mondo libero. Oggi siamo in una condizione, fortunatamente, ben diversa, che ci conduce, tuttavia, a richiamare il legame, per quanto possa a molti apparire scontato, tra economia e democrazia. ” ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“L’economia non leda la dignità umana”

“L’economia di mercato, cioè, non pone in discussione valori costituzionalmente rilevanti, quali il rispetto della dignità umana e il dovere di solidarietà. O l’art. 35, relativo alla tutela del lavoro, il 36, sulle condizioni di lavoro, o il 37 sulla donna lavoratrice”. ha detto Sergio Mattarella intervenendo all’Assemblea di Confindustria.

“Il Presidente Bonomi ha fatto riferimento a un panorama di democrazie in regresso a livello mondiale, affermando, opportunamente, che “senza democrazia non possono esserci né mercato, né impresa, né lavoro, né progresso economico e sociale. È rilevante raccogliere questi stimoli in un ambito così qualificato. È di grande valore che il mondo dell’industria italiana, così centrale nella vita del Paese e così prezioso nell’ambito dell’Unione Europea, sappia di contribuire, con il suo impegno e con il suo lavoro, al rafforzamento della Repubblica e delle sue istituzioni, secondo la significativa affermazione: “la Costituzione esprime anche l’anima delle imprese italiane”.

“Nel dibattito pubblico del dopoguerra italiano si è, spesso, lamentato che la Costituzione non poteva fermarsi ai cancelli delle fabbriche, segnalando, con questo, una sofferenza del sindacato dei lavoratori per molti temi che hanno trovato poi riscontro nella contrattazione tra le parti sociali. La definizione poc’anzi prospettata nella relazione, secondo cui “L’impresa è lo spazio democratico in cui i valori del bene comune e della responsabilità sociale devono manifestarsi nella loro concretezza, così come è accaduto nei mesi durissimi della pandemia”, unitamente all’intento di proporre un mercato del lavoro “inclusivo”, specialmente per giovani e donne – che renda quindi effettivo il diritto al lavoro – induce alla consapevolezza che i luoghi di vita, le persone, i cittadini che li animano, sono parte, irrinunciabile, del progetto di coesione sociale, di libertà, di diritti e di democrazia della Repubblica”.

Non siamo un Paese senza memoria.

“Democrazia e mercato – scrive, nel suo ultimo libro, Martin Wolf hanno in comune l’idea di uguaglianza e concorrono entrambi alla sua attuazione. Non c’è bisogno di particolare acume per osservare che gli imprenditori sono attori sociali essenziali nella nostra società. Basta pensare anche soltanto alla crisi della pandemia che abbiamo attraversato quando, insieme ad altre categorie, avete evitato che l’Italia si fermasse” ha proseguito il Capo dello Stato.

“Non siamo un Paese senza memoria.Ho più volte ringraziato quanti negli ospedali, nei servizi, nelle aziende, nelle catene della logistica, nella pubblica amministrazione, hanno fatto sì che fronteggiassimo quell’improvvisa, sconosciuta e drammatica insidia.Grazie a voi. Che avete avuto coraggio, che avete anche fatto delle vostre fabbriche dei centri vaccinali in supporto a quelli pubblici !”

“Grazie ai lavoratori delle vostre aziende che hanno assunto, con altrettanto coraggio, la propria quota di rischi! Siete stati, poi, protagonisti di una ripresa prodigiosa e positivamente contagiosa, senza eguali nei G7. Adesso tante imprese sono state colpite da alluvioni. Le avversità si manifestano su più fronti”.

“L’interrogativo è: la nostra comunità è adeguatamente resiliente? È sufficientemente desiderosa di futuro, di voler guardare avanti? Abbiamo fiducia nel nostro Paese e nel suo futuro; e sapere di avere il mondo dell’impresa impegnato, con convinzione e con capacità, per il progresso dell’Italia, è motivo di conforto e di grande apprezzamento” ha concluso il presidente Mattarella.

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