Sono ancora troppi i contagi e i focolai, secondo il quotidiano la Stampa, il premier Giuseppe Conte ed il ministro della salute Roberto Speranza avrebbero deciso per di prorogare lo stato di emergenza varato il 31 gennaio e in scadenza in 31 luglio, fino al 31 dicembre 2020. La valutazione di questa decisione potrebbe comportare, tra le altre cose, anche la proroga del ricorso allo smartworking.
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Qualora il virus dovesse tornare a circolare ipotesi che ovviamente nessuno si augura il Governo italiano vuole farsi trovare pronto dopo i disastri, ritardi e problemi causati nell’emergenza Covid19 a febbraio . Un messaggio ribadito dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista al canale spagnolo Nius: “Alcuni esperti ragionano di una seconda ondata – ha detto il Premier italiano -. Io non so se arriverà anche perché non sono uno scienziato e mi pare di capire che le previsioni siano difficili. Dico solamente che se ci dovesse essere una nuova ondata l’Italia è attrezzata per mantenerla sotto controllo”.
Delle dichiarazioni che ricordano quando Conte all’inizio della pandemia sosteneva che “il Paese è pronto e super attrezzato“. I fatti e le morti hanno invece dimostrato l’inadeguatezza del Governo Conte bis,
Lo scopo della proroga dell’emergenza sarebbe necessaria per consentire al Governo di varare misure urgenti come i Dpcm senza passare per il Parlamento, calpestando la democrazia, e consentire alla Protezione civile acquistare mascherine e forniture sanitarie evitando procedure di gara o ricerche di offerte sul mercato.
Soltanto ieri il neo “super” commissario Domenico Arcuri ha annunciato che per aprire le scuole servirà acquistare dieci milioni di mascherine al giorno.
I faccendieri e gli sciacalli del business delle forniture sanitarie ringraziano. Tanto pagano i contribuenti, mica il “trio dei disastri” e cioè Conte-Speranza-Arcuri